Sanità
26.03.2018 - 18:580
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Politici e imprenditori, destra e sinistra. "Grazie Cardiocentro", tutti uniti e preoccupati per il futuro, da Chiesa a Cattaneo, da Mantegazza a Borradori, da Arma a Colombo
Esponenti di società politica (fra cui Consiglieri Nazionali, sindaci ed ex, e granconsiglieri), pazienti, medici e imprenditori temono l'ospedale del cuore. "Riteniamo imprescindibile che anche in futuro, sotto l'EOC, ci siano autonomia e indipendenza medica e gestionale, alla base del successo"
LUGANO – Cosa ne sarà del Cardicoentro? Secondo le convenzioni, nel 2020 passerà sotto l’egida dell’EOC, ma in molti temono per l’indipendenza di quello che viene chiamato l’ospedale del cuore.
Ieri era stato chiaro, sulle pagine del Caffè, il direttore generale dell’EOC Giorgio Pellanda: ”Un passaggio obbligato, il Cardiocentro verrà acquisito dall’Ente. Avrà un’autonomia operativa e gestionale importante, come l’Istituto oncologico di Bellizona e il Neurocentro di Lugano. Gestirà la distribuzione delle specialità mediche attraverso le attività ambulatoriali e di prossimità negli ospedali regionali. Ma sarà inquadrato nell’EOC".
Il Cardiocentro ha chiesto la mediazione del Consiglio di Stato ed ha l’appoggio del Municipio di Lugano. Era stato proposto un Consiglio di istituto a 7 (4 del Cardiocentro, 1 dell’EOC, 1 del Cantone e 1 della Città) per garantire l’autonomia e l’indipendenza dell’istituto fondato da Tiziano Moccetti per cinque anni. Ma dalle parole di Pellanda, le porte sembrano decisamente chiuse.
Sono molte le persone che si preoccupano del futuro di un centro che ha saputo salvare molte vite ed è centrale nella medicina ticinese. Fanno parte di politica e società civile, sono rappresentati nelle istituzioni cantonali e nazionali, sono di tutte le regioni del Ticino, ed hanno costituito un gruppo di sostegno dal nome “Grazie Cardiocentro”.
Adesso ne fanno parte Edo Bobbià (ccordinatore gruppo “Grazie Cardiocentro), Rocco Cattaneo (Consigliere Nazionale PLR), Fabio Regazzi (Consigliere Nazionale PPD), Marco Chiesa (Consigliere Nazionale UDC), Marco Borradori (sindaco di Lugano), Vicky Mantegazza (presidente HCL), Rupen Nacaroglu (Consigliere Comunale Lugano PLR), Maristella Polli (Gran Consigliera PLR), Sabrina Aldi (Gran Consigliera Lega), Maruska Ortelli (Gran Consigliera Lega), Nadia Ghisolfi (Gran Consigliera PPD), Tullio Righinetti (già Gran Consigliere PLR) Giuseppe Cotti (Municipale Locarno), Stefano Gilardi (medico e sindaco di Muralto); Moreno Colombo (già sindaco di Chiasso), Beatrice Fasana (dirigente d’azienda e membro del Consiglio dei politecnici federali), Andrea Gehri (imprenditore); Andrea Leoni (paziente), Mario Mantegazza (imprenditore), Sergio Arma (già primario di chirurgia all’Ospedale Beata Vergine Mendrisio), ma il comitato è aperto a tutti. Per aderire basta inviare un’e-mail all’indirizzo:
graziecardiocentro@gmail.comCosa chiedono? Lo spiegano con una nota. Preoccupati dalle notizie sul futuro del Cardiocentro un gruppo di sostegno si è spontaneamente costituito negli scorsi giorni. I sottoscritti non mettono in discussione il principio del passaggio dell’ospedale del cuore nel contesto dell’Ente ospedaliero cantonale, in rispetto dello spirito dei patti firmati oltre vent'anni fa tra le parti. Tuttavia ritengono imprescindibile che, anche in futuro, venga garantita la piena indipendenza ed autonomia dell’istituto, sia dal profilo medico sia gestionale. Autonomia ed indipendenza, oggi messe in discussione, che sono alla base del modello di successo del Cardiocentro e dei risultati conseguiti negli ultimi due decenni a beneficio di tutti i pazienti del nostro Cantone”.
Seguiranno con attenzione la vicenda, promettono, e si dicono “pronti a dare il nostro contributo affinché questo vero e proprio gioiello del nostro sistema sanitario, venga adeguatamente tutelato in questo delicato e cruciale passaggio della sua storia. Siamo sicuri che, come noi, molti ticinesi vorranno manifestare la loro riconoscenza e il loro affetto per il Cardiocentro”.