ROMA - “Il futuro della pandemia da Sars-Cov-2 non dipende solo da nuove varianti che possono emergere e sostituire quelle precedentemente circolanti ma anche dai comportamenti e dallo stato immunitario della popolazione”. Ad affermarlo è la bozza di un documento preparata dal Ministero della Salute italiano. La data? Il 30 settembre, ovvero una quindicina di giorni fa.
Nella vicina Penisola si sta già pensando dunque a una nuova ondata. E si è pronti a prendere provvedimenti nel caso avvenissero dei peggioramenti. Erano in molti a credere che con l’arrivo dell’autunno i contagi sarebbero saliti. In effetti i numeri, sia in Italia che in Ticino (con un raddoppio dei ricoveri), parlano di un’evoluzione al rialzo.
E da Roma si stanno preparando. Tuttora in vigore c’è l’obbligo delle mascherine nelle strutture sanitarie e di assistenza a lungo termine e, stando al documento, “nel caso di un sensibile peggioramento dell’epidemia, si potrà valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni degli eventi che prevedono assembramenti”.
In sostanza, non si esclude sin da ora di tornare in smartworking e all’uso delle mascherine. Per il momento si tratta di una bozza, il Ministro Roberto Speranza ha affermato che allo stato attuale non verrà pubblicata e quindi le misure non diventeranno effettive, ma che si monitora la situazione. I provvedimenti, comunque, sono già pronti.
In Ticino è iniziata intanto la campagna vaccinale per la quarta dose. In questi giorni hanno fatto rumore le dichiarazioni di Janine Small, responsabile per i mercati internazionali della multinazionale farmaceutica, che ha affermato come il vaccino Pfizer “non è stato testato per prevenire l’infezione” anche perché “nessuno ce lo ha chiesto e in ogni caso “non c’era tempo”, parole dette davanti al Parlamento europeo.