di Don Gianfranco Feliciani*

Uno studio condotto dall’Università di Zurigo negli archivi delle sei Diocesi svizzere ha documentato oltre mille casi di abusi sessuali su minori commessi da religiosi in questi ultimi 70 anni. E il silenzio, l’insabbiamento e l’omertà troppo spesso l’hanno fatta da padroni nel “risolvere” e liquidare questi casi. Come un devastante ciclone la notizia si è riversata sulla popolazione provocando sconcerto, sgomento, dolore e anche rabbia.

Il cancro del male ha intaccato questa nostra società malata di egoismo, di attaccamento al denaro, di violenza e di sesso. Il demone della pedofilia intacca la famiglia, la chiesa, la scuola, le associazioni sportive… L’aria è diventata irrespirabile.a

Ricordiamo le durissime parole di Gesù: “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai a quell’uomo a causa del quale viene lo scandalo!” (Matteo 18,6-7).

Il Vescovo Alain de Raemy, nostro amministratore apostolico, ha inviato ai fedeli della Diocesi una lettera nella quale invita tutti a una mobilitazione dei cuori: “Avremo nel cuore tutte le persone che in un qualche modo sono state vittime di violenza. Ci ascolteremo a vicenda. Ci esorteremo gli uni con gli altri affinché ciò non accada più. Perché ci sia totale trasparenza. Per una vera giustizia. Non si può tollerare questa inaccettabile situazione”.

E pensando soprattutto alle madri colpite nell’anima per la violenza subìta dai loro figli eleva un’accorata preghiera alla Madonna:

“Vergine Maria, nostra Madre!
Ogni abuso è una spada che trafigge il tuo cuore.
Tu sei vittima con le vittime. Tu stai accanto agli innocenti.
Prega per chi oggi deve ascoltare, denunciare ed aiutare.
Prega per chi doveva ascoltare, denunciare ed aiutare.
Prega per la conversione dei colpevoli.
Prega per tutti, vivi e defunti, prega per tutti noi!”.

 *arciprete di Chiasso