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22.01.2017 - 23:170
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

FOSTRA: sì anche per i nostri agglomerati!

di Simone Gianini

L’istituzione di un fondo sicuro e duraturo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) – sul modello di quello approvato dal Popolo svizzero il 9 febbraio 2014 per l’infrastruttura ferroviaria (FAIF) – è importante per garantire il finanziamento della rete autostradale svizzera, per permettere il passaggio di circa 400 chilometri di strade cantonali alla Confederazione (compresi i tratti Bellinzona-Locarno e Mendrisio-Stabio), ma anche per finanziare le opere di mobilità (per la maggior parte di potenziamento del trasporto pubblico e della rete ciclabile) all’interno degli agglomerati urbani. Un sì il prossimo 12 febbraio permetterà quindi di aspirare più concretamente alla realizzazione da parte della Confederazione dell’agognato collegamento veloce A2-A13 attualmente in progettazione di massima fra Bellinzona e Locarno (rimasto fra i pochissimi agglomerati svizzeri a non essere ancora direttamente collegato alla rete autostradale nazionale), ma anche di disporre delle necessarie risorse per il finanziamento delle opere infrastrutturali contenute nei programmi d’agglomerato, giunti alla terza generazione. Con essi, nel Cantone Ticino sono previsti investimenti prioritari complessivamente per 140 milioni di franchi su un comprensorio composto di 112 Comuni, abitato da circa 325'000 abitanti e con 200'000 posti di lavoro. Dopo l’ottenimento di sussidi, nell’ambito della prima e seconda generazione, per opere quali i nodi intermodali alle stazioni di Bellinzona e Lugano, il potenziamento del trasporto pubblico del Bellinzonese o la realizzazione di importanti collegamenti ciclabili nel Mendrisiotto, nel Luganese e in bassa Vallemaggia, solo per fare alcuni esempi si tratta ora di investimenti per il potenziamento del trasporto pubblico del Locarnese, per la realizzazione dei nodi intermodali alle stazioni di Muralto, Sant’Antonino e Giubiasco, per il completamento della rete ciclabile del Mendrisiotto, Luganese, Bellinzonese e Locarnese o ancora della riqualifica urbanistica e messa in sicurezza degli assi di transito fra Mendrisio e Balerna, Sementina e Monte Carasso, Tenero e Gordola. In questo senso mal si comprende l’argomento dei contrari, secondo cui si tratterebbe di un fondo che sposta troppe risorse in favore della sola strada. Il 5 giugno 2016 Popolo e Cantoni hanno provvidamente respinto la cosiddetta iniziativa “vacca da mungere”, che proponeva – essa sì in modo disequilibrato – il travaso di tutti i proventi dell’imposizione sugli oli minerali alle strade nazionali. Il fondo FOSTRA, quale soluzione equilibrata, anche a seguito di quanto emerso dal dibattito sulla votazione popolare dello scorso anno, prevede sì di dotare la rete stradale nazionale (e i programmi d’agglomerato) di maggiori risorse rispetto ad oggi (destinandovi ad esempio il provento delle imposte sugli autoveicoli e il 10% di quelle sugli oli minerali), ma pure andando ad aumentare leggermente il prezzo della benzina e, in definitiva, prelevando quelle risorse unicamente dagli utenti della strada anche per finanziare il trasporto pubblico e la mobilità ciclopedonale all’interno degli agglomerati urbani. Nell’ottica di una moderna politica di mobilità con pari dignità per tutti i mezzi di trasporto, libertà di movimento e libera scelta (e combinazione, intermodalità) dei diversi mezzi a disposizione, il prossimo 12 febbraio il fondo FOSTRA va senz’altro approvato, anche per i nostri agglomerati.Simone Gianini, municipale di Bellinzona e presidente della Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese
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