di Rocco Cattaneo*
Settimana scorsa ho seguito con molto interesse ed entusiasmo il “Digital Day”. Una bella iniziativa dove in tutta la Svizzera molti interessati di tutte le età hanno potuto scoprire le nuove frontiere del mondo digitale. E come le nuove tecnologie evolvono velocemente in diversi aspetti che toccano la nostra vita.
La Svizzera si colloca nelle prime posizioni al mondo nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie. Le nostre aziende si adattano in modo tempestivo per rimanere concorrenziali e la maggior parte di esse fanno del digitale un vero e proprio cavallo di battaglia.
In Svizzera vi è sempre più la convinzione che la digitalizzazione sia una vera e propria opportunità di sviluppo economico e sociale.
Anche il mondo della formazione si muove con molto vigore a tutti i livelli e in particolare in quello superiore, dove anche in questo contesto siamo tra i migliori su scala internazionale.
Al contrario, a livello federale e pure a quello cantonale purtroppo questa positiva evoluzione tecnologica paradossalmente non decolla. Anche se negli esecutivi ci si riempie di studi,di strategie e di belle parole, l’implementazione dei progetti, vuoi per mancanza di personale specializzato, vuoi per “gelosie dipartimentali” tra i Consiglieri e tra gli alti funzionari, i progetti non attecchiscono.
Come ammesso dal direttore dell’Ufficio federale delle comunicazioni Philipp Metzger in una recente intervista sul Blick, la pubblica amministrazione non ha ancora sfruttato sufficientemente il potenziale della digitalizzazione.
Questo perché non viene dato abbastanza valore alle nuove tecnologie.
La triste conseguenza: le nostre istituzioni pubbliche si trovano svariate lunghezze dietro alle imprese svizzere e pure dietro a diversi Paesi. E preoccupante è pure il fatto che l’amministrazione pubblica non approfitti sufficientemente delle conoscenze tecniche dei nostri prestigiosi politecnici per recuperare il ritardo accumulato.
È necessario che nel settore pubblico, purtroppo spesso vittima della cultura del dipartimentalismo, avvenga urgentemente un cambio di mentalità. A livello federale bisogna procedere con uno sviluppo coordinato, uniforme e soprattutto più rapido delle tecnologie digitali. Esistono strategie, rapporti e piani d’azione. Diversi progetti, come nel settore della cyber-sicurezza sono stati approvati, ma avanzano a passo di lumaca.
I benefici derivanti dallo sviluppo digitale sono molteplici: snellimento dei processi della pubblica amministrazione, maggiore produttività e di riflesso meno burocrazia per cittadini e imprese. Ma per approfittare al massimo di questi vantaggi serve un miglior coordinamento, una visione comune.
Ecco l’intento della mia mozione presentata lo scorso giugno, che va proprio in questa direzione: la creazione di un organo interdipartimentale che possa guidare un’implementazione più rapida e uniforme dei progetti digitali nell’Amministrazione federale. Il potenziale di miglioramento è enorme e a beneficio di tutti.
*Consigliere Nazionale PLR