*Post Facebook di Lorenzo Quadri
Come da copione: era solo questione di tempo. Era chiaro che prima o poi sarebbe successo anche dalle nostre parti. Non siamo un' "isola felice". La partitocrazia spalancatrice di frontiere ha fatto entrare tutta la foffa. L'assistenza sociale facile fa da calamita per migranti economici radicalizzati in arrivo da "altre culture" (non è noto se questo sia il caso dell'accoltellatrice della Manor). Il fallimentare multikulti ha spianato la strada alla radicalizzazione perché... "non si può (sa pò mia!) discriminare".
Le nostre leggi antiterrorismo fanno ridere i polli. Compresa la leggina appena varata dalle camere federali che ambienti $inistrati hanno avuto il coraggio di referendare (quanti morti vogliono avere sulla coscienza i compagnuzzi?). La giustizia buonista-coglionista è inflessibile solo con gli sfigati automobilisti incappati nelle maglie di Via Sicura. I criminali stranieri - jihadisti compresi - non vengono espulsi. Persone radicalizzate e pericolose rimangono, o addirittura vengono rimesse, in libertà per decisione dei giudici incadregati dalla partitocrazia.
Non si interviene contro la radicalizzazione. Ad esempio: i vertici dell'associazione islamista CCIS (Consiglio centrale islamico della Svizzera) sono stati condannati per propaganda a favore di Al Qaeda, però il CCIS non viene dichiarato fuori legge. I finanziamenti esteri alle moschee sono permessi. Il governo austriaco vuole mettere fuori legge l'islam politico.
E da noi? Da noi la casta, imbesuita del multikulti e dal politikamente (che qualcuno ha ribattezzato: idiotamente) korretto, ronfa della grossa! Poi qualcuno si chiede come mai succedono certe cose "anche da noi"? Ma perché ce le andiamo a cercare con il lanternino! Grazie, triciclo!
A proposito: non si è più saputo niente a proposito dell'imam di Viganello sostenuto dal PS di Lugano che la Confederazione sospetta di "legami con il terrorismo islamico".
*Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi