di Fiorenzo Dadò (editoriale di Popolo e Libertà) *
Erano decenni che non si assisteva a un’impennata dei costi di queste proporzioni. Inflazione al 3,5%, gas ed elettricità più 30%, tassi ipotecari triplicati, aumento vertiginoso di benzina e cassa malati. Come se non bastasse, uno studio di Pro Senectute rileva che gli anziani sono i più colpiti dalla povertà; 46'000 di loro guadagnerebbero meno di 2'279 franchi al mese! Per una famiglia che non riceve sussidi, mediamente, il costo della cassa malati nel 2023 si aggirerà sui 14’000 franchi. La preoccupazione è palpabile e soluzioni facili all’orizzonte non se ne intravvedono. Tutti a questo punto ci chiediamo: cosa possiamo fare?
Cassa malati e le potenti lobby
Il Consigliere Federale socialista Alain Berset ha spiegato in conferenza stampa i motivi secondo i quali si giustifica questo salasso. Ha sì spiegato, ma non ha per nulla convinto i cittadini, tanto che persino il Consigliere di Stato Raffaele De Rosa ha parlato di “una stangata del tutto ingiustificata”. De Rosa non si è limitato a questo, ma ha riferito di un’ingiustizia anche per la “metodologia adottata, che risulta estremamente penalizzante per il Ticino”, citando anche le riserve che “non vengono utilizzate a sufficienza per tenere a freno l’aumento dei premi”. L’impressione è che la politica federale non sia più in grado di affrontare questo tema complesso con la dovuta indipendenza, soprattutto per la presenza di fortissime lobby all’interno del Parlamento pagate per fare gli interessi delle casse malati, ma non solo. In tutti i casi, la pillola amara, con una forchetta che può variare sino al 13,4% di aumento, equivale a una stangata di proporzioni improponibili, che per diverse famiglie avrà delle pesanti conseguenze.
Ipoteche, elettricità, benzina, cibo… alle stelle
Purtroppo il margine di manovra per i cittadini per abbassare i premi di cassa malati o diminuire il consumo di elettricità o della benzina è assai limitato e neppure la carnascialesca soluzione della “doccia in due” proposta dalla Consigliera federale Simonetta Sommaruga sembrerebbe essere decisiva. È sempre più evidente che se non aumenteranno i salari in corrispondenza dell’inflazione saremo costretti a rivedere drasticamente le nostre spese.
Cosa può fare il cittadino?
Una significativa e immediata boccata d’ossigeno è rappresentata dalla nostra iniziativa Per un’imposta di circolazione più giusta, che voteremo il 30 ottobre. Nel 2017 avevamo raccolto le firme perché in Ticino paghiamo l’imposta più cara di tutta la Svizzera; una palese ingiustizia! Ora abbiamo l’occasione di correggere questa stortura e abbassarla recuperando un po’ di soldi che ci sono stati tolti ingiustamente in questi anni, votando sì all’iniziativa e no al controprogetto.
presidente del Centro (PPD)