BELLINZONA – "Una domenica da libri di storia". Così il direttore de La Regione Matteo Caratti all'indomani commenta l'esito sul ballottaggio per gli Stati. "Il centro implode – scrive Caratti – arriva la prima senatrice ticinese e l’Udc sbarca sulla luna della Camera alta. Un terremoto le cui le scosse di assestamento si faranno sentire alle comunali. Ma anche ai vertici di Plr e Ppd e nella relazione Udc-Lega. La prima stravince, la seconda si lecca le ferite”.
“Il primo perdente - osserva il direttore de La Regione - è il Plr: dopo una presenza ininterrotta alla camera alta dal 1848, l’aspirante senatore Giovanni Merlini non ce l’ha fatta. Aveva come slogan elettorale “combattere”. Ha perso sul campo di battaglia dopo un corpo a corpo impegnativo, visti i segnali di fumo che aveva già ricevuto dalle urne il 20 ottobre. Il suo Plr aveva infatti un potenziale di diverse migliaia di voti che non gli erano giunti, preferenze mancanti nei centri e in particolare nelle due città più radicali del Sopraceneri Bellinzona e la sua Locarno. Da subito con Bixio Caprara ha tentato di suonare la riscossa, facendo leva sull’orgoglio liberale (‘votate’), sull’alleanza col Ppd che era funzionata solo a senso unico (quando i liberali radicali avevano salvato il secondo seggio del Ppd senza ricevere lo sperato sostegno per Merlini), e sull’elettorato di opinione. Ma ieri, a conti fatti, tutto ciò non è servito".
E ancora: "La base del Plrt non ha risposto presente e probabilmente l’abbraccio col Ppd si è rivelato per il Plr mortale, nel senso che ha scontentato alla grande una parte dei liberali di lungo corso, che piuttosto che ‘sporcare’ la loro scheda, o non sono andati a votare o hanno votato altri candidati. Un abbraccio mortale che – ecco la seconda notizia del giorno – ha spedito in panchina per finire (e ha del clamoroso) anche super Pippo Lombardi, influente capogruppo a Berna, e che tutti davano per rieletto vendendo in anticipo la pelle dell’orso bernese. E invece per lui nessun biglietto per Palazzo. Come mai? Chi in casa Plr lo aveva sostenuto al primo turno, visto il mancato sostegno a Merlini, gli ha tolto il voto saldando i conti. Per Plr e Ppd si apre quindi anche una crisi ai vertici che avevano voluto fortissimamente l’alleanza di centro”.