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MPS contro La Regione. "Il vostro modo di svilire il dibattito politico fa concorrenza persino a Matteo Pelli"
I candidati della lista hanno deciso di non rispondere a sei domande inviate dal quotidiano ai partiti non di Governo. "Dopo aver dialogato in soffitta coi candidati al Consiglio di Stato, scende ai piani bassi. Ma noi non partecipiamo"

BELLINZONA – L’MPS attacca La Regione e Matteo Pelli. Non sono soddisfatti di come il quotidiano desidera impostare lo spazio dedicato ai candidati dei partiti non di Governo, e nel paragone tocca anche la trasmissione del direttore di TeleTicino che tanto è piaciuta.

A far arrabbiare il Movimento per il Socialismo sono alcune domande inviate dalla redazione. “Dopo aver passato giorni in soffitta a dialogare con i candidati dei partiti di governo (pessime le domande e pessime le risposte, incapaci di concorrere alla formazione di una opinione sulle questioni di fondo), la redazione della Regione è ridiscesa ai piani bassi e ha deciso che bisognava coinvolgere anche i partiti che in governo non sono. Così ha inviato 6 domande ai candidati delle altre liste per il governo con l’idea di creare dei “faccia a faccia” che permettessero ai lettori e alle lettrici di farsi un’opinione. Naturalmente concedendo generosamente un paio di righe per ogni risposta”, si legge.

Ecco alcune domande: “A scuola smartphone sì o smartphone no?”, “Rotonde o semafori per fluidificare il traffico?”, “La popolazione invecchia : più case per anziani o più cure a domicilio (Sacd/Spitex) ?” Se eletto, e potesse scegliere, quale Dipartimento vorrebbe e perché?”.

Oltre ad una sul salario minimo. Che viene giudicato un tema interessante ma “è posta in modo da evitare qualsiasi chiarezza (si continua a parlare di salario orario, che non significa nulla per i lettori e le lettrici); posta in termini di “soglia minima” (non ce ne vogliamo i redattori e le redattrici della Regione) la domanda sembra confezionata apposta per dire che “al di sotto di 20 franchi” non è possibile andare e riecheggia, stranamente, l’atteggiamento di PS e Verdi”.

Secondo il gruppo di Pronzini, “6 domande che non permettono di creare seriamente un minimo di riflessione e che danno l’impressione, ai lettori e alle lettrici attente, che, dopo aver discusso seriamente in soffitta con i partiti seri, adesso ci si possa un po’ divertire, distendere con le altre liste, facendo domande da sondaggio come quelle che ormai quasi tutti i portali offrono quotidianamente (“doccia o bagno”, “sci o snowboard”, “nutella o vera crema di nocciole”, etc. etc.)”.

“Siamo sicuri che questo modo di procedere e di svilire il dibattito politico riuscirà a far concorrenza persino a Matteo Pelli e alle sue trasmissioni come “sotto a chi tocca”, è il commento ironico.

“Per questa ragione le candidate e i candidati della lista MPS-POP-Indipendenti, pur ringraziando per l’offerta, hanno deciso di declinarla e non invieranno risposte a queste domande”, la decisione. “Facendo notare, di passata e con tutta l’umiltà necessaria, che le attività, i temi, le discussioni animate dalle componenti della nostra lista (e in particolare dall’MPS) in questi quattro anni ci pare meritassero un’attenzione diversa e più qualificata da parte della Regione”.

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