LUGANO – 10 ore di diretta, con tanti candidati di tutte le forze politiche che si sono alternati sul palco, tra domande serie e quesiti ironici, tra battute e attacchi buttati là, con il ricorso anche al dialetto, con un clima che è stato un mix di quiz e intervista-dibattito. Matteo Pelli e il sul “Sotto a chi tocca” hanno ottenuto quel che volevano, ovvero parlare di politica in modo diverso dal solito, coinvolgendo un pubblico eterogeneo.
Da chi non ha saputo recitare poesie a memoria a chi ha giocato in coppia, da chi ha tirato fuori altarini con (e del) conduttore, tornato in video dopo parecchio tempo, non sono mancate le critiche agli uscenti. In particolare, duro Mirko D’Urso con Manuele Bertoli, a cui ha assegnato un 3 per la legislatura. Ha auspicato un’elezione di Fabrizio Sirica al suo posto, su Facebook ha aggiunto. Il pipidino Franco Ghezzi ha addirittura rifilato un 2 a Beltraminelli e ha caldeggiato un sorpasso ad opera di De Rosa.
E i Ministri? Presenti, e protagonisti di siparietti simpatici. Manuele Bertoli ha ribadito di non voler andare in pensione e, invitato a cantare, ha improvvisato “Una vita da mediano” di Ligabue, spiegando che è così che si sente.
Christian Vitta viene spesso chiamato Harry Potter, ironicamente, dal Mattino? E lui in diretta ha letto un estratto da uno dei libri di J.K.Rowling.
Per quanto concerne i leghisti, Claudio Zali ha ordinato in diretta sette pizze (attenzione, già tagliate!), mentre Norman Gobbi si è dovuto esibire in alcuni minuti di… saltelli. Sì, assieme a Pelli! E nel mentre rispondere alle domande.
Tra i cinque, assente solo Paolo Beltraminelli. Si sono alternati candidati di ogni forza politica, non c’erano i comunisti, che venerdì erano stati oggetto di un botta e risposta con Pelli. Per esempio, i Verdi Liberali Mobiglia, padre e figlio, hanno giocato in coppia, a volte il conduttore ha improvvisato il coinvolgimento di conoscenti dei partecipanti.