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Ahi Lugano, dipendenti facevano la cresta sui biglietti? Sottratti 50-60 mila franchi. Il club dice la sua, "ci siamo separati da un collaboratore per divergenze sul modo di operare"
Il club inizialmente non ha voluto commentare le voci in merito al licenziamento di un dipendente amministrativo e alla richiesta ad un altro di lasciare il posto a breve, poi ha emesso una nota: "i cambi nel nostro organico non sono in relazione con le verifiche sugli ammanchi che stiamo effettuando"
LUGANO – Uno scandalo che si sta cercando di non rendere pubblico, perché potrebbe avere conseguenze importanti dal punto di vista penale, mettendo il club sotto i riflettori, e facendo infuriare Geo Mantegazza, il quale potrebbe decidere, anche se ci appare improbabile, di tagliare qualche finanziamento.

Il Lugano Hockey è preso in ostaggio da persone che facevano la cresta sui biglietti. O meglio, lo è delle conseguenze che la notizia, resa ormai pubblica, potrebbe avere, perché di chi ha sbagliato ci si sta liberando.

Per prima cosa, una persona è stata licenziata seduta stante nel settore amministrativo, un’altra sarebbe stata invitata a lasciare il suo posto in tempi brevi, un modo soft per andarsene senza creare scalpore.

Cosa è successo? Pare, secondo il Caffè, che siano stati sottratti 50-60mila franchi sugli incassi della passata stagione, pochissimo comunque in confronto al 19 milioni finiti nelle casse luganesi tramite i biglietti.

Il Luganom che prima non aveva voluto rilasciare dichiarazioni, visto il tam tam mediatico ha inviato in redazione una nota.

"In merito a quanto pubblicato in data odierna sul settimanale Il Caffè e ripreso in seguito da altre testate giornalistiche, l’Hockey Club Lugano desidera precisare quanto segue.

Sono recentemente emerse discordanze nell’ambito delle usuali analisi effettuate dal club sul numero di biglietti e abbonamenti venduti. La società ha pertanto logicamente avviato le necessarie verifiche per individuare l’origine e la causa di tali discrepanze. I primi riscontri hanno portato il club a separarsi da un proprio collaboratore in ragione delle divergenze sulle modalità operative poste in essere da quest’ultimo mentre hanno confermato la bontà dell’attività svolta da tutti gli altri collaboratori. Soltanto al termine delle verifiche in corso il club potrà, se del caso, intraprendere ulteriori passi a tutela dei suoi interessi e di tutta la famiglia bianconera.

Contrariamente a quanto riportato nell’articolo odierno de il Caffè, nessun’altra modifica nell’organico aziendale è pertanto riconducibile alle verifiche in corso. In particolare non corrisponde al vero che il club abbia “invitato” un dipendente a interrompere il rapporto di lavoro.

Sulla fattispecie l’Hockey Club Lugano non rilascerà ulteriori dichiarazioni sino a quando non saranno terminate le predette verifiche". 

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