LOCARNO – Quando ripartirà il campionato, il Locarno non ci sarà. Stadio vuoto, curve silenziose, nessun rumore di tacchetti sul campo. Le compagini avversarie avranno la partita vinta, ma che cosa importa, in fondo? A nessuno piace vincere così, o almeno, se si ama lo sport, non si dovrebbe gioire.

Diversi giocatori, ieri quando l’hanno saputo, erano in lacrime. Li capiamo benissimo.

Intanto a fallire, precisiamolo, è stata la SA, dunque l’Associazione, sotto la quale c’è il settore giovanile, presieduta anch’essa da Nicora, esiste ancora. Da lì si ripartirà, subito, appena si avrà la forza di incassare questa terribile mazzata.

L'Associazione Amici del FC Locarno si dichiara disponibile fin da subito per "la valutazione di un piano di rilancio, sia con le forze istituzionali, sia con gli eventuali interessati, che volessero impegnarsi in questo intento. Non andranno sprecate le forze che in questi ultimi giorni si sono dichiarate pronte ad aiutare il FC Locarno". Ci sarà presto un’assemblea per vedere che cosa fare. La colpa? A loro avviso, della disaffezione, mentre Nicora non ha esitato a attaccare ancora la famiglia Gilardi.

Intanto, su Facebook si registra un battibecco da… Prima le nostre squadre, scimmiottando Prima i nostri.

Il socialista., ex candidato al Gran Consiglio, Fabio Agustoni, se l’è presa col Fox Town. “FC Locarno per 50mila franchi, mentre il Fox Town versa 250mila euro al Calcio Como e al Varese. In fondo sono tutti incoerenti”, ha scritto.

“Aiutare il Locarno dunque no?”, gli dà ragione qualcuno, e Agustoni amaramente aggiunge: “certo poi non fare la campagna in favore dell’acquisto in loco e beneficiare di facilitazioni”.

“Il Foxtown, non essendo ente di carità, investe i suoi soldi come meglio crede. Concentriamoci piuttosto sulle gestioni fantasiose dei club sportivi che in Ticino, negli ultimi 20 anni, hanno combinato disastri vergognodi”, ribatte qualcuno, al che Agustoni: “di Chicco d’Oro ce n’è una sola”, alludendo alla società di Balerna che è main sponsor di varie squadre ticinesi.

È intervenuto anche Fabio Regazzi, pipidino e rappresentante delle aziende: “non capisco il senso del paragone”.

L’altro glielo spiega: “Forse sarebbe buona cosa investire sui giovani della propria regione (i settori giovanili fanno un enorme fatica) piuttosto che investire in altre realtà”.

“Sono d’accordo ma Tarchini fa pubblicità per la sua attività per cui, come è giusto che sia, usa i canali più interessanti”, replica il Consigliere Nazionale. Si pensava, ovviamente, alle ricadute sociali. Ma businnes is businnes anche se noi, dite pure comn ingenuità, vogliamo pensare al calcio come (anche) ad un affare di cuore.