Cronaca
05.01.2017 - 15:560
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40
Romano sollecita Berna, «che effetti ha avuto la legge sulla disoccupazione introdotta cinque anni fa?»
La nuova legge ha permesso di sistemare i conti dell'Assicurazione Disoccupazione, ma in molti finiscono in assistenza, con costi per Cantoni e Comuni: il pipidino chiede un rapporto
BERNA - Sono passati cinque anni dall'introduzione della nuova legge sulla disoccupazione: quali sono stati i risultati? Lo ha chiesto Marco Romano in un postulato al Consiglio Federale inoltrato a fine dicembre. A suo avviso, è fondamentale, soprattutto alla luce della situazione sul mercato del lavoro ticinese, valutare a livello nazionale le conseguenze dell’ultima revisione della Legge sulla disoccupazione approvata dal popolo nel 2010.
Secondo il Consigliere Nazionale PPD, gli effetti si vedono sui giovani e sui disoccupati di lunga data, d'altro canto la legge ha permesso di migliorare i conti di un'assicurazione sociale da lui definita fondamentale.
La sua richiesta è che «il Consiglio federale sia incaricato di presentare un rapporto descrittivo sugli effetti della 4a revisione della Legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI) a cinque anni dall’entrata in vigore. Nello specifico, avvalendosi dei dati disponibili, è opportuno esporre gli effetti sulle persone in entrata nel mondo del lavoro al termine degli studi, sui disoccupati di lunga durata, nonché l'eventuale trasferimento di costi dall’Assicurazione Disoccupazione all’assistenza sociale, a carico dei cantoni e dei comuni».
In che cosa consisteva, a grandi linee, la riforma? Come spiega Romano, «conteneva numerose modifiche puntuali mirate a tipologie specifiche di persone senza impiego. Nello specifico, per esempio, il periodo di attesa di 120 giorni per i giovani che concludono gli studi e si affacciano sul mondo del lavoro, la riduzione del periodo di prestazioni per i disoccupati di lunga durata e la soppressione della presa in considerazione delle indennità compensative nel calcolo del guadagno assicurato in un termine-quadro successivo». Ora, dopo cinque anni, un rapporto descrittivo aiuterebbe a valutare le conseguenze e a poter impostare eventuali nuove riforme future.
In particolare, «è opportuno verificare la conseguenza diretta del periodo di attesa osservando l’evoluzione del numero di giovani al beneficio delle prestazioni di disoccupazione, rispettivamente il numero di persone che a causa dell’esaurimento del diritto alle prestazioni si trovano nella situazione di dover accedere al sostegno sociale».
Tutto ciò alla luce di un recente studio SECO, il quale «ha dimostrato che da un lato, si è ridotta la durata media della disoccupazione nel primo anno dopo aver perso il lavoro, ma dall’altro, è aumentata di molto la probabilità che un disoccupato esca dal nostro sistema assicurativo senza aver trovato un impiego. La riforma ha comunque prodotto l’effetto di riportare sotto controllo i conti. Sennonché è verosimile che vi possa essere un trasferimento di costi dall’Assicurazione Disoccupazione all’assistenza sociale che provoca un aumento importante dei beneficiari e di conseguenza dell’onere finanziario a carico dei cantoni e dei comuni».