Cronaca
03.03.2017 - 14:450
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Tradizioni, sicurezza, Guggen, maschere, dialogo: il Rabadan risponde alle critiche
Come promesso, il presidente uscente Bixio Caprara, ha ribattuto ai commenti di chi non apprezza più il Carnevale. "Fa incontrare la gente fuori dalle chat. Il nostro credo? Tradizione e innovazione"
BELLINZONA - In questi giorni, abbiamo dedicato spazio alle critiche dei frequentatori del Rabadan, dando però voce, come questa mattina, a chi continua ad apprezzare la manifestazione. Che, tra l'altro, ha visto un aumento dei paganti del 30%, con circa 145mila ingressi, quasi la metà dei quali ha usufruito dei mezzi pubblici. Ovviamente, il bel tempo, in particolare durante il corteo, ha aiutato.
Il presidente uscente del comitato organizzatore, Bixio Caprara, aveva promesso l'altro giorni di ribattere alle critiche, e a margine della conferenza stampa lo ha fatto, rispondendo alle nostre domande. "L'argomento è comunque marginale", precisa, contento dei buoni risultati.
Ripercorriamo le critiche: cosa dice a chi ritiene che il Rabadan si sta allontanando dalle tradizioni?"Per prima cosa, il concetto di sicurezza è definito dalle autorità e non da noi, non siamo noi a definire il dispositivo di sicurezza. Esso serve a garantire l'incolumità di chi partecipa al Carnevale e deve tranquillizzare anche i genitori che per esempio sanno di poter lasciar venire i propri figli, sensibilizzandoli ovviamente al rispetto delle regole. Inoltre, abbiamo sempre indicato come nostri obiettivi il rispetto delle tradizioni ma anche l'inserimento di innovazioni. Per esempio, aver riportato il palo della cuccagna in Piazza Collegiata è la miglior dimostrazione di sensibilità alle tradizioni, a cui ricordo siamo tenuti, avendo il riconoscimento UNESCO delle tradizioni viventi. È dunque un valore centrale, che cerchiamo di trasmettere ai giovani, con un sostegno mirato al corteo dei bambini e alla realizzazione di un carro fatto dai giovanissimi".
Al Rabadan ci sono sempre più giovanissimi che vogliono solo bere e ubriacarsi? È qualcosa di cui ci si lamenta in molte feste, ma per cui gli organizzatori possono fare poco..."I dati negli ultimi anni sono in decisa regressione. Abbiamo avuto pochissimi minorenni trattati alla tendina sanitaria, ed è un buon indicatore che dice che la sensibilizzazione ha portato a un certo risultato".
E lo spirito carnascialesco, incarnato dalle maschere, esiste ancora?"Devo dire che se c'è una caratteristica che ci differenzia rispetto ad altri carnevali è che molto sono in maschera, anche se sulla qualità si può disquisire. Ci sono personaggi che presentano spontaneamente dei temi, e improvvisano teatri in strada molti divertenti, e valorizzano il nostro Carnevale".
Altri si lamentavano della musica commerciale che sta soppiantando le Guggen. Cosa ribatte?La società Rabadan si è riappropriata della tenda principale degli eventi, riportando la musica dal vivo, per noi un elemento imprescindibile. Il centro storico poi è abbastanza limitato, e si cerca di trovare delle soluzioni per permettere alle Guggen di avere il loro spazio senza creare eccessivo disturbo. Esse hanno avuto la diretta televisiva, la Piazza Collegiata non ha tendine e musica amplificata, per cui è il loro spazio privilegiato. Lo stesso vale per Pazza Nosetto, le Guggen si esibiscono a rotazione, e segnalo anche lo spazio davanti al Teatro sociale, dove sono state messe anche delle luci per valorizzare le loro performance. In questi tre luoghi si cerca di dare la giusta attenzione alle Guggen, oltre al sabato col corteo e con i concerti. Ci stanno a cuore, sono estremamente importanti e vogliamo metterle nelle migliori condizioni.
Infine, vi è stato detto che la società Rabadan non è aperta al dialogo. È così?"La data dell'assemblea è pubblica, basta diventare soci della società. Chi ha qualcosa da dire ci scriva, ci faccia proposte. Alcuni aspetti non dipendono da noi, ripeto, e chi critica dovrebbe mettersi dall'altra parte, lavorare e organizzare qualcosa. Siamo comunque pronti a entrare nel merito, mentre non sono pronto a discutere con chi si spaccia esperto di sicurezza approfittando di disgrazie altrui per farsi bello agli occhi della gente: mi distanzio decisamente (parla del giornalista Matteo Cheda, che ha reso pubblica la scorciatoia usata da molti, compreso il giovane deceduto la prima sera, per entrare senza pagare, ndr)".
Questa era la sua ultima edizione al timone del Rabadan, cosa vuole dire in fase di saluti?"Credo che questa festa ha una sua forte dignità, non solo per il marchio UNESCO, ma perché riporta in piazza e all'incontro reale molte persone che si accontentano di un mondo virtuale, come chat e Internet. Carnevale dà una risposta diversa, promuovendo e favorendo l'incontro fra le persone, anche con amici che non si vedevano da anni: è una nostra caratteristica unica, la piazza è un momento di incontro! L'invito è di lavorare sui valori fondamentali del Carnevale, di continuare su questa strada, migliorando ciò che si può e educando i giovani".