Cronaca
08.06.2017 - 21:410
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
LAC, nel 2016 sono state eseguite pochissime verifiche. Ma le società che hanno ricevuto appalti sono praticamente tutte in regola
Risultati in chiaroscuro emergono dall'audit sulle commesse. Si stanno eseguendo ulteriori indagini sulla Sanomoedia, la ditta che subappaltò all'azienda di Campobasso
LUGANO – No, non era tutto in ordine. Le anomalie emerse al LAC nelle passate settimane, in merito a presunti mandati diretti, hanno dato il là a un audit che ha portato a risultati non lusinghieri in merito al numero di verifiche effettuate, in particolare nel 2016.
Tutto era partito dal caso della Sanomedia, che come avevano anticipato liberatv.ch e TicinoLibero, aveva ricevuto un mandato da 150mila franchi per costruire tre torri per lo spettacolo Slow Dancing, ma non ha gli operai sufficienti. Allora subappalta alla AgEvent Sagl, ditta italiana con una filiale in Ticino, che fa capo a un italiano residente a Monte Carasso. A far scattare le verifiche l’azienda che aveva affittato le gru alla Sanomedia.
E da qui, a cascata, un audit ha passato al setaccio i mandati riguardanti il LAC. Per quanto concerne, prima di tutto, il caso specifico, sia della ditta che della AgEvent, subappaltatrice, non sono è stata verificata l’idoneità. In questo momento, è in corso la verifica su Sanomedia. Sui subappalti, per quanto concerne alcuni assegnati a ditte svizzere, tutto regolare, così come per quelle estere: per questi ultimi lavori sono stati richiesti dei giustificativi, ed è stato dimostrato che sono stati eseguiti dei lavori specialistici che aziende ticinesi non erano in grado di garantire. Ad ogni modo, Sanomedia, pur avendo saldato quanto doveva a chi ha lavorato per l’allestimento di Slow Dancing, non ha agito in modo conforme riguardo al mandato.
Ma le verifiche non hanno riguardato solamente questo appalto, anzi. E ciò che è emerso non può rallegrare il Municipio: nel 2016 sono state assegnate per il LAC 166 commesse, e ben 144 non sono state controllate! Meglio nel 2017, quando le non verifiche sono state solo 14 su 128, e 3 non sono risultate idonee. Fortunatamente per l’Esecutivo, comunque, le procedure di appalto o incarico diretto sono tutte a norma, così come le aziende scelte e controllate dunque solo a posteriori.
“In merito sia al mandato Sanomedia Trading SA sia in generale ai mandati del LAC, la Revisione interna ha proposto all’indirizzo della Direzione del LAC una serie di raccomandazioni e misure volte a migliorare le modalità operative seguite per l’attribuzione delle commesse e a favorire l’instaurazione di un sistema efficace di controllo interno”, si legge in una nota del Municipio, il quale ha garantito che si impegnerà ad osservare le norme vigenti.
Per sicurezza, si stanno passando al setaccio tutte le commesse assegnate all’Amministrazione nel corso del 2016, l’anno in cui non sono stati eseguiti i controlli, e i risultati saranno riferiti alla Commissione della gestione.
Insomma, i controlli sono stati deficitari, anche se in fin dei conti non sono emerse grandi irregolarità, e le aziende erano tutte idonee. Un sospiro di sollievo per il Municipio, forse un monito per il futuro.