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Cronaca
25.08.2017 - 13:150
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

La Svizzera, un'eccezione non virtuosa. "Sulla trasparenza dei finanziamenti a partiti e campagne elettorali non ci siamo"

Il quarto rapporto del Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d'Europa bacchetta ancora una volta: il Consiglio Federale e il Consiglio Nazionale non vogliono legiferare in merito. Intanto la Commissione istituzioni politiche del Nazionale...

BERNA - In dicembre, le Camere dovranno votare su alcuni atti per aumentare la trasparenza in parlamento. Ed essa va aumentata, stando al parere della Commissione istituzioni politiche del Nazionale, che con 16 voti a 8, consiglia di approvare una mozione che chiede che i deputati indichino nel registro pubblico degli interessi anche i loro datori di lavoro.

Intanto, la Greco, ovvero il Gruppo di Stati contro la corruzione del Consiglio d'Europa boccia ancora la Svizzera. Secondo il quarto rapporto intermedio, infatti, il nostro paese continua a non seguire le raccomandazioni date, o la fa in modo insufficiente.

Viene sottolineata con rammarico "la volontà di non legiferare sulla trasparenza del finanziamento dei partiti e della campagne elettorali", e in questo, secondo Greco, il Governo federale è sostenuto dal Consiglio Nazionale e delle sue decisioni.

Il prossimo rapporto che Berna dovrà sottoporre al gruppo dovrà essere consegnato a marzo 2018. La Svizzera è ritenuta un'eccezione (e non in senso virtuoso) e vengono riposte speranze sull'iniziativa "Per più trasparenza nel finanziamento della politica", che è riuscita a raccogliere le firme necessarie, lanciata dal PS e sostenuta anche da Verdi, PBD e Partito Evangelico.
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