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Cronaca
14.10.2017 - 14:510
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

"Se non vai a lavorare in Svizzera ti paghiamo di più"

È la proposta di legge lanciata da ConfArtigianato Varese per combattere la fuga dei lavoratori italiani verso il Ticino. "Non è un aiuto di Stato perché per l'impresa il costo sarebbe uguale, ma il lavoratore stesso avrebbe una detassazione sul netto, in modo che esso aumenti"

VARESE – La zona di Luino e del Varesotto è sempre più confrontata con la fuga di lavoratori, anche qualificati, verso la Svizzera: i vantaggi li conosciamo tutti, da stipendi più alti a meno tasse, da giustizia più rapida a burocrazia più snella, per stessa ammissione degli italiani.

Non funziona l’idea di creare zone franche, perché Governo italiano e UE storcono il naso, e allora la ConfArtigianato di Varese prova a proporre un disegno di legge. Pagare di più, di fatto, il lavoratore per farlo rimanere in Italia e non disperdere competenza e investimenti delle aziende.

“Praticamente avrebbero una detassazione fiscale al netto, in modo che il netto stesso in busta paga aumenti”, spiega il Presidente della sezione varesina Davide Galli. “E non è aiuto di Stato (vietato, ndr), perché l’impresa non avrà nessun tipo di aiuto, il costo del lavoratore sarà lo stesso. Si vuole solo favorire chi deciderà di rimanere qui invece che fare il frontaliere”.
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