Cronaca
04.05.2018 - 18:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51
Sospesa la funzionaria, che però continuerà a percepire lo stipendio. I soldi prestati sarebbero serviti per cure mediche al marito
È questo il primo provvedimento del Governo in merito all'inchiesta aperta per corruzione passiva e accettazione di vantaggi ai danni di una impiegata del DI. Il noto pedofilo avrebbe dato 50mila franchi circa al marito della donna, che aveva subito un incidente: lei prima avrebbe detto no, poi accettato
BELLINZONA – Sospensione dal lavoro, ma senza la privazione dello stipendio. È il primo provvedimento che il Governo ha preso nei confronti della funzionaria del DI indagata per corruzione passiva e accettazione di vantaggi.
Lo anticipa La Regione: la donna può impugnare, entro 30 giorni davanti al Tribunale cantonale amministrativo, la decisione che la sospende dalla funzione: l'eventuale ricorso non avrà però effetto sospensivo.
Nel frattempo, il dettaglio più clamoroso in una vicenda già di per sé che getta altre ombre sull’Amministrazione Cantonale, era che il detenuto che avrebbe prestato i soldi al marito della donna (entrambi sono indagati) è Flavio Bomio, un nome noto alla cronaca per la condanna a 11 anni per coazione sessuale e ripetuti atti sessuali con fanciulli
I soldi sarebbero stati circa 50mila, partiti dal conto di Bomio. Sarebbero serviti a coprire le spese per le cure seguite a un incidente dell’uomo. La funzionaria a quanto par inizialmente avrebbe detto no, poi avrebbe accettato il prestito, che formalmente è stato effettuato al marito. Lei conosce Bomio in quanto operatrice sociale dell'Ufficio dell'assistenza riabilitativa, mentre l’ex istruttore di nuoto si trova al carcere aperto dello Stampino.