LUGANO – L'importante vittoria della Svizzera contro la Serbia per 2 a 1 ai Mondiali di Russia non è stata esente da polemiche. Le scarpe di Shaqiri con impressa la bandiera del Kosovo, i soli quattro giocatori che cantano l'inno svizzero e infine le esultanze con il segno dell'aquila di Xhaka e Shaqiri, in chiaro richiamo alle loro origini albanesi.
E proprio dei tifosi albanesi avrebbero rovinato in parte la serata di festa di ieri a Piazza Manzoni, a Lugano, davanti al maxi-schermo. Qualcuno – riferisce il Cdt – ha anche usato dello spray al pepe sul finire dell'incontro, provocando il fuggi-fuggi generale.
Fortunatamente, la situazione si è risolta in pochi minuti. Il quotidiano riporta anche la testimonianza di un utente di Facebook presente in Piazza Manzoni. "Eravamo tantissimi brasiliani rimasti dopo la partita contro la Costa Rica, tanti serbi e tantissimi svizzeri e l’atmosfera era pacifica e sportiva".
"Poi – racconta – sono arrivati dei provocatori con le bandiere dell'Albania a fare i "ganasa" in mezzo alla folla (durante e dopo la partita). Queste persone sono uscite di casa con l’intenzione di fare risse e provocare".
"Non dipenderà – scrive su Facebook il consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri – dal fatto che la Nazionale Svizzera non è propriamente tale, e qualcuno avrebbe potuto confondersi e credere di assistere a una partita tra Serbia e Kosovo, e si sa che tra i due popoli (e rispettive tifoserie) non corre esattamente buon sangue?".
"Oppure – si domanda Quadri –, come c’è da sperare, i motivi dei tafferugli sono totalmente diversi? Possibile che non si riesca mai ad evitare queste cose sgradevoli a quella che dovrebbe essere una serata di festa?".
Infine, Lorenzo Quadri esprime la sua opinione anche in merito alla bandiera del Kosovo stampata sulla scarpa destra di Xherdan Shaqiri. "Se i giocatori possono scendere in campo senza altre bandiere sulle scarpe, sulle calze o sulle mutande è meglio. È doveroso nei confronti del Paese che li ha accolti e che gli permette di giocare".