MENDRISIO – Rabbia e rassegnazione. Sono questi i sentimenti dominanti tra i contrari allo svolgimento del Rally Ronde del Ticino. Settimana scorsa, l'organizzatore Max Beltrami ha ufficializzato che "la corsa si farà", in quanto "rispetta tutti i paletti definiti dal Tribunale Amministrativo".
Come riferisce il Corriere del Ticino, i contrari allo svolgimento della corsa, dunque, hanno preso in considerazione l'idea di inoltrare un ricorso al Consiglio di Stato dopo che sul Foglio ufficiale del 3 agosto è apparsa l'autorizzazione alla corsa. Peccato che... il termine di 30 giorni per presentare ricorso scade quando il Rally Ronde del Ticino è già finito.
Il dottor Giorgio Noseda, sempre in prima fila nel sostenere e tutelare l'ambiente, ha detto al Cdt che si tratta di "una vera scorrettezza". Noseda ha motivato il suo disappunto spiegando che "il Mendrisiotto è una delle regione più inquinate e vengono a farci il rally. In più – aggiunge Noseda al quotidiano –, bisogna contare che anche oltre 5mila spettatori hanno assistito alla corsa lo scorso anno e tutti sono venuti col loro veicolo".