LUGANO - Ricordate Helvetia Christiana, l’organizzazione cristiana che si scagliò contro il Municipio di Lugano perché esso impedì di organizzare un rosario in occasione del Gay Pride? Il caso non è ancora chiuso, tra l’altro, perché c’è pendente un ricorso al Consiglio di Stato.
L’organizzazione torna alla carica contro Lugano, reo questa volta di cancellare i simboli religiosi.
La polemica nasce dalla croce cancellata sul San Salvatore. Già, ancora. Nel 2016 fu in occasione della campagna pubblicitaria della funicolare, ora nel materiale fotografico a disposizione della stampa sul sito di Lugano Turismo.
Al 20 Minuten, la portavoce Alessandra De Stefano ha detto che “abbiamo rimosso la foto e rivedremo tutti i contenuti”.
Ma Helvetia Christiana non ci sta e tuona: “Dopo il Rosario vietato ora Lugano cancella i simboli cristiani... sia il Municipio che la Diocesi di Lugano rinnegano la cultura, i valori e le radici cristiane e rimangono in silenzio. Vediamo se si svegliano e difendono questi medesimi simboli, valori e radici...”.
Va detto che la Diocesi e il Municipio non c’entrano nulla, la polemica è comunque aperta, perché in molti non hanno gradito la nuova sparizione della croce.