LUGANO – Professionisti come Marcello Foa sono un arricchimento per l’USI, che non lo impiega come docente, dunque non vi è nessun problema relativo al titolo. È in sintesi la risposta che il Servizio comunicazione e media dell’USI ha fatto avere al 20 Minuti, che lo aveva interpellato in merito all’interrogazione di Quadranti.
Il liberale, infatti, domandava se il pensiero sovranista di Foa garantisse il pluralismo e la neutralità necessari agli studenti e rimarcava il suo dubbio in merito ai titoli necessari per insegnare, che a suo avviso il giornalista non ha.
“Riteniamo adeguato il ruolo ricoperto da Marcello Foa all’USI e all’Osservatorio. L’Università è aperta al mondo che la circonda e quindi spesso ospita nelle proprie aule professionisti affermati di diversi settori. Troviamo sano che sia così, per evitare che l'Università diventi una ‘torre d’avorio’ e con l'obiettivo di offrire agli studenti (che lo apprezzano) anche la prospettiva dell'esperto, da integrare a quella più accademico-teorica”, si legge nella nota.
“Tuttavia occorre specificare per i non addetti ai lavori che Marcello Foa non è un professore dell'USI, ma ha con l'Università un semplice contratto per una docenza, è cioè un "docente a contratto". Nel contesto accademico svizzero è del tutto normale e usuale che figure professionali possano insegnare come docenti a contratto. I docenti a contratto non sono parte stabile del nucleo accademico profondo dell'Università, che ne decide gli indirizzi fondamentali. Per farvi un’idea: all’USI abbiamo contratti con circa 800 docenti e ricercatori. Marcello Foa è uno di loro e per noi tiene un corso di 14 ore all’anno nel quadro di un corso intitolato "Comunicazione e media nell'ambito delle relazioni internazionali", precisa.
E per il futuro, dato che ancora non si sa in effetti cosa farà Foa alla RAI? “Sia il diretto interessato sia il Consiglio di facoltà potranno fare le proprie valutazioni”.