CRONACA
"Un vostro parente è in carcere, pagate!". Attenzione, truffa!
Dopo il falso nipote, ecco il falso poliziotto. L'imbroglio ha lo scopo di ottenere denaro e colpisce soprattutto persone anziane

BELLINZONA - La Polizia cantonale comunica che in questi giorni sono giunte diverse segnalazioni che indicano una recrudescenza di questo tipo di contatti telefonici truffaldini. 

Per questo motivo ci rivolgiamo nuovamente alla popolazione, in particolare ai familiari e ai curatori e ai media per ulteriormente sensibilizzare sui pericoli di questo genere di truffe.

Gli ultimi tentativi di raggiro hanno riguardato persone anziane residenti in particolare il Sottoceneri.

Ricordiamo che, nel compimento della truffa, di principio la vittima viene contattata telefonicamente da una persona che, dopo averle carpito abilmente informazioni riguardanti la sua sfera privata, si fa passare per un nipote, un parente lontano, un amico fino alla "nuova" veste riscontrata recentemente. 

Il truffatore si presenta infatti quale ufficiale di polizia, in particolare di polizie comunali, richiedendo insistentemente un'importante somma di denaro a copertura delle spese per la cauzione di un congiunto, responsabile di un grave incidente della circolazione. Per aumentare la pressione sulla vittima i truffatori fanno sentire in sottofondo il pianto del presunto congiunto. Tutto questo con l'aggiunta dello scarso tempo a disposizione (poche ore per ottenere la scarcerazione) mirando a spingere la vittima ad effettuare immediatamente un prelevamento che è sempre di una certa entità (diverse decine di migliaia di franchi).

Si precisa che le telefonate giungono principalmente su telefoni fissi e, laddove è presente un display sull'apparecchio telefonico, il numero chiamante appare come "sconosciuto".

Per evitare sgradite sorprese, la Polizia cantonale invita la popolazione a prestare molta attenzione e a diffidare d'improvvisate telefoniche. Non farsi mettere fretta nel prendere decisioni e valutare attentamente la situazione. Non bisogna farsi scrupoli a palesare dubbi sulla situazione con l'interlocutore e non si deve accettare che siano terze persone a ritirare il denaro. È importante avvisare tempestivamente la Polizia cantonale al 117.

Ribadiamo i consigli per non incappare in questo genere di truffe:

- Siate sempre diffidenti quando ricevete chiamate con richieste di denaro.

- Non citate mai il nome dei vostri parenti al telefono. Specificate che in casi d'emergenza dovete dapprima consultarvi con qualcun altro e interrompete subito la conversazione telefonica. Poi contattate un parente che conoscete bene e di cui vi fidate e con lui/lei verificate le informazioni.

- Non consegnate mai denaro o oggetti di valore a sconosciuti!

- Non date a nessuno informazioni sui vostri averi, né su quelli che tenete in casa né su quelli che avete in banca.

- Se una chiamata vi sembra sospetta, informate subito la polizia, telefonando al 117 (numero d'emergenza).

- Informate i vostri parenti e conoscenti dell'esistenza di questo tipo di truffa.

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