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Cronaca
11.09.2018 - 19:160
Aggiornamento: 18.09.2018 - 11:31

"Vorrei un taglio da donna". Transgender cacciata dal parrucchiere, "qui ci occupiamo di sole donne"

L'episodio è successo ieri a Locarno a una persona che sta intraprendendo il percorso per cambiare sesso. Un amico: "chi sei tu per permetterti di decidere se è abbastanza donna?"

LOCARNO – Un percorso difficile, irto di ostacoli, di operazioni, di lavoro su se stessi, di momenti anche complicati. Nato uomo, ha capito di voler diventare donna, e sta compiendo i passi necessari, col supporto della cerchia di amicizie. Ma a volte capitano episodi che fanno male, come un pugno nello stomaco. A raccontarcelo, è un amico (nome noto alla redazione) della persona transgender in questione, amareggiato.

“Questa mia amica sta iniziando un percorso di transizione. Al momento ha le sembianze maschili, così come la voce, ma ha i capelli lunghi. Entro qualche settimana dovrebbe cominciare la terapia ormonale. E ieri mi ha chiamato per raccontarmi una discriminazione di cui è stata vittima”, esordisce l’amico.

“Si trovava a Locarno ed è entrata in un salone di parrucchiere (anche qui, nome noto alla redazione). Qui ha chiesto, dato che le impiegate erano libere, di poter tagliare i capelli. Le è stato risposto che vengono effettuati solo tagli da donna. Capisco che alcuni parrucchiere siano specializzati sui tagli da donna o da uomo, ma per me se un uomo ha i capelli lunghi e vuole un taglio da donna, non è giusto rifiutarsi. È fortemente discriminatorio”.

È quello che è successo alla sua amica. “Le è stato detto che fanno solo tagli da donna, lei ha mostrato quello che le sarebbe piaciuto dal telefono, ma loro le hanno detto che non interessava e l’hanno cacciata. Sono state non aggressive, ma ferme. Spiegare la sua situazione? Non ha avuto il tempo. Fanno parte della sua sfera privata, non vedo perché avrebbe dovuto giustificare perché vuole un taglio femminile. Anche un uomo alto un metro e novanta, coi muscoli e i capelli lunghi, dovrebbe avere il diritto di farselo, se gli va, no?”, si infervora.

“Ci è rimasta male e non si è rivolta a altri saloni. È da tempo che la mia amica desidera fare un taglio da donna. Se avesse spiegato, secondo me le avrebbero detto comunque che non è una vera donna, il solito discorso bigotto e retrogrado che non è facile accettare nel 2018. Magari invece si sarebbero scusate e le avrebbero fatto il taglio, non so. Però certo che una persona attraversa un percorso difficile di transizione, di conoscenza di sé, e nessuno andrebbe discriminato”.

Pone un esempio: “per me è come se un uomo andasse in un negozio di abiti e non potesse provare un vestito da donna, solo perché uomo”.

È convinto che una cosa simile non influirà sul percorso della sua amica, “ma sono cose che fanno male e non dovrebbero essere accettate nella nostra società. Più si andrà in avanti con la fase di transizione, dove ci sarà un po’ di ambiguità fra il sesso di partenza e quello di destinazione, più potranno succedere episodio di discriminazione”.

A chi l’ha cacciata, vorrebbe chiedere “il perché di una reazione così ferma, senza nemmeno lasciare il tempo di spiegare. Poi che comprendo che se ti specializzi in un taglio da donna, non puoi permetterti di decidere chi è abbastanza donna per riceverlo. Un comportamento simile non è accettabile nel 2018, non si può discriminare una persona per un suo gusto o un suo desiderio”.

Abbiamo interpellato il salone di parrucchiere in questione, dove non è stato negato l'episodio, ma anzi ci hanno detto che "noi ci occupiamo solo di donne". 

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