CRONACA
"Tutti dicono che era un delinquente. Ma vi prego, basta: era mio figlio". Il dolore della madre di Belardinelli
In un post, la donna scrive che "Daniele deve riposare, da madre vi chiedo di lasciarlo in pace da adesso in poi". Le opinioni di un giornalista e di un dirigente sugli ultrà

VARESE – “Era mio figlio”. Il dolore della madre di Daniele Belardinelli, l’uomo morto investito da un suv fuori da San Siro mercoledì, trapela da un toccante post. Si leggono tante cose sul varesino, sulla sua vita negli stadi, da ultrà del Varese, leader di un gruppo di fans biancorossi, tra l'altro era socio di una ditta di pavimenti di Contone.

Ma lei non vuole saperne. Per lei, Daniele era suo figlio ed è quello che adesso piange. “Mio figlio è morto da un giorno e nessuno può avere idea di cosa posso provare. E non lo descrivo neanche perché è indescrivibile. Per chi non lo sa io sono la mamma di Daniele Belardinelli ... sì, sono la mamma di quel ragazzo che è morto negli scontri a Milano tra ultras. Leggo che era un delinquente, lo dicono i telegiornali, lo dicono i social. Ma io sono sua madre. Sono quella che l’ha tenuto tra le braccia con amore e visto crescere. Sono quella che lo sgridava per ogni sbaglio ma anche quella che ha avuto i suoi abbracci e i suoi buongiorno al cellulare.Daniele era un figlio affettuoso e un uomo generoso. Daniele era solare e sorridente e non è il figlio che descrivete. Non lo giustifico ma vi chiedo da madre di lasciarlo in pace da adesso in poi che riposi in pace e che sia ricordato come io lo ricordo, fuori dal mondo del calcio: uomo, figlio, padre, marito, fratello dolcissimo. Vi prego, basta. Daniele deve riposare. Grazie se un po’ mi avete compresa. Riposa in me figlio mio”.

Sul fenomeno della violenza negli stadi, interpellato dal Corriere del Ticino, Stefano Olivari, noto giornalista milanese, non ha dubbi sul fatto che risse fra ultrà abbiano poco a che fare col calcio. “Da tempo se le danno al di fuori del perimetro degli stadi. Questi ultras si incontrano in un luogo stabilito a un’ora precisa per picchiarsi. I fatti di mercoledì sera sono completamente staccati dal calcio o dalla partita in sé”. 

Peraltro, gli scontri sono avvenuti lontano dallo stadio. “La zona dell’incidente di mercoledì è un esempio perfetto di come sia difficile adottare misure di sicurezza. Si tratta di un luogo distante una ventina di minuti a piedi da San Siro. Come si fa a controllare una zona così ampia? Bisognerebbe schierare l’esercito. Inoltre questi gruppi si recano nei posti prestabiliti con auto private e furgoncini del tutto anonimi, impossibili da distinguere. È un miracolo, dal mio punto di vista, che ci siano così pochi morti legati al calcio. Ripeto, gli scontri non avvengono mica a causa di una decisione arbitrale sbagliata o perché la squadra del cuore sta perdendo”.

L’allora dirigente del Varese Sean Sogliano, che da Belardinelli ricevette uno schiaffo, ha detto alla Gazzetta che gli ultrà vanno ascoltati dai dirigenti, capiti, si deve mediare. Il rapporto con il tifoso deceduto era poi tornato alla normalità, dopo i fatti che gli costarono un Daspo.

Correlati

CRONACA

Socio di una ditta a Contone, leader degli ultrà a Varese: chi era il tifoso morto fuori da San Siro

28 DICEMBRE 2018
CRONACA

Socio di una ditta a Contone, leader degli ultrà a Varese: chi era il tifoso morto fuori da San Siro

28 DICEMBRE 2018
Potrebbe interessarti anche

CRONACA

"Mia moglie e mia madre sono malate, mio figlio ha problemi. Io lavoro in Grigioni... e i nostri datori assumono frontalieri"

CRONACA

Il dramma dei figli dimenticati in auto, le mamme full time e la discussa opinione dell'esperta

MIXER

In vacanza ancora con mamma? Casanova: "Tenetevi stretto chi vi fa star bene"

CRONACA

Le storie di TicinoLibero: la mamma espulsa lotta ancora. Ha un lavoro, ma non basta. "Sono disperata"

CRONACA

Shock: "Il prete ha urlato davanti al feretro di mia madre. E mi ha pure mandata a quel paese"

MIXER

"Sparano a tua figlia e tu stai su Facebook". Quesiti e dolore ai tempi dei social: scrivere post con la bara ancora aperta è esternare o sfogarsi?

In Vetrina

IN VETRINA

Intrappolati nella rete: la dipendenza da internet e le sue insidie

04 APRILE 2025
IN VETRINA

Cieslakiewicz, l'anno d'oro di BancaStato e il commosso 'Grazie!' a Bernardino Bulla

14 MARZO 2025
IN VETRINA

Innovative, di design e ecosostenibili: ecco le superfici su misura firmate Gehri Rivestimenti

13 MARZO 2025
IN VETRINA

Tennis, attenzione agli infortuni: traumi acuti e da sovraccarico sotto la lente

12 MARZO 2025
IN VETRINA

Alla TIGEL una giornata all'insegna del Gusto. E il "Master Chef" del gelato

05 MARZO 2025
IN VETRINA

Linfedema e lipedema: patologie ancora sottovalutate. “La diagnosi tardiva è la vera barriera da superare”

25 FEBBRAIO 2025