RUSSIA – Un colpo alla nuca con una padella, la decisione di tagliare il cadavere in 70 pezzi con sega elettrica e dividerlo in diversi sacchi di plastica. Lyudmila R, una donna russa di 63 anni, ha ucciso così suo figlio dopo essere stata costretta a subire a lungo violenze di ogni tipo.
La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso – riporta il Daily Mail – sarebbe stata la tentata violenza sessuale a cui la donna ha dovuto difendersi. L'uomo 42enne, infatti, avrebbe confuso la madre per la moglie e ha così cercato un rapporto sessuale con la mamma. Da lì la decisione della donna di porre fine all'incubo.
A lanciare l'allarme sono stati i vicini di casa, insospettiti dall'acre odore proveniente dalla casa di Lyudmilla. All'arrivo delle forze dell'ordine, la donna ha confessato l'omicidio spiegando che il figlio era tornato a vivere da lei dopo che la moglie lo aveva mandato fuori di casa.
"Sono andata – ha raccontato la donna alla polizia – a comprare una sega elettrica perché le mie mani erano doloranti e non potevo usare un coltello. Ho coperto il pavimento di plastico, poi gli ho tagliato le gambe, le braccia e la testa. L'ho sventrato, tagliato via il peno e tirato fuori gli organi interni".
La donna è stata condannata a 27 mesi di arresti domiciliari, evitando dunque il carcere.