BELLINZONA – Fermate il medico del traffico! È il grido unanime che si sente in questi giorni: per lungo tempo, nessuno ha parlato di questa figura, incarnata in Ticino dalla milanese Mariangela De Cesare, ora il tema è all’ordine del giorno. Contestate sono le fatture, che però secondo il Consiglio di Stato, che in merito ha risposto a un’interrogazione di Cleto Ferrari, non sono così elevate. In altri Cantoni lo sono anche di più, perfino 200-500 franchi in più.
La polemica è esplosa, le tariffe in teorie sarebbero calcolate in base al Tarmed ma non sono rimborsate dalle casse malati.
Sull’onda della polemica, Norman Gobbi ha parlato con la dottoressa chiedendo di specificare meglio al paziente (ovvero chi si è visto ritirare, generalmente, la patente per gravi infrazioni o guida in stato di alcool o stupefacenti) e si fa sempre più concreta la possibilità di istituzionalizzare la figura, con un istituto semi pubblico.
A scatenare il tutto varie testimonianze postate su Facebook da Tuto Rossi, con fatture e storie di indebitamento, dato che esse vanno pagate in anticipo. Così ha deciso di scrivere ai politici (Consiglieri di Stato, granconsiglieri, Consiglieri Nazionali e Consiglieri agli Stati), convinto che le cose si possano cambiare, se si vuole.
“Vi chiediamo di confermarci il vostro impegno affinchè al 21 marzo al più tardi, primo giorno di primavera 2019, in Ticino sia stato:
1. Abolito l’obbligo di pagamento anticipato delle perizie dei vari medici, psicologi e altro del traffico
2. Abolito il tariffario della sezione della circolazione e sostituito con un tariffario, per esempio di 180 franchi all’ora per il medico del traffico se professionista indipendente (Mariangela De Cesare o altri), e con la semplice copertura dei costi per gli esami e le perizie eseguite nelle strutture pubbliche (SUPSI, laboratori sussidiati, ecc).
3. Scoperchiato il conflitto di interessi in cui si trovano i vari medici del traffico o SUPSI, che possono raddoppiare i loro guadagni semplicemente decidendo che l’automobilista deve tornare a farsi visitare da loro”.
Rossi chiede ai cittadini di firmare, perché la lettera (che trovate nelle immagini) ha senso solo se firmata da 50 ticinesi o stranieri residenti.
Intanto, seppur non ha valore giuridico, è stata lanciata una petizione online, dall'imprenditore Claudio Taiana sulla piattaforma Change.org intitolata "Sospendiamo la dottoressa del traffico".
"È”, ha detto a Liberatv, “una sorta di sondaggio. Un atto non ufficiale che non ha valenza giuridica, ma che andava fatto per lanciare un segnale. Trovo scandaloso, oltre al costo eccessivo, che esista una sola figura in Ticino e non ci sia la facoltà di scegliere tra due o tre opzioni. C'è una situazione di monopolio. Il Governo dice che costa meno che in altri Cantoni? Okay, ma in altri Cantoni sono anche più alti gli stipendi...". Le firme raccolte sono quasi 1'100.