CRONACA
La Febbre Q, causata dall'inalazione di batteri nella placenti di animali infatti. Diversi casi in Valle Maggia
Il DSS spiega l'origine di una polmonite atipica: nella maggior parte dei casi è asintomatica o presenta sintomi lievi simili a un'influenza, oppure posso sviluppare sintomi acuti come febbre improvvisa, brividi, dolori ai muscoli e alle articolazion

BELLINZONA - Il Dipartimento della sanità e della socialità (DSS) segnala che nelle ultime settimane sono stati diagnosticati alcuni casi di polmonite atipica in persone residenti in Valle Maggia. In base alle analisi di laboratorio è stata diagnosticata la Febbre Q, causata dal batterio Coxiella burnetii, una zoonosi trasmessa alle persone attraverso capre infette. 

La Febbre Q è una zoonosi, cioè una malattia che si trasmette da animali a uomo. Nella maggior parte delle persone che entra in contatto con il batterio Coxiella burnetii, all’origine della malattia, il decorso dell’infezione è asintomatico o presenta sintomi lievi simili a un’influenza. In alcuni casi si possono sviluppare sintomi acuti come aumento improvviso della febbre, brividi, dolori ai muscoli, alle articolazioni e mal di testa e sono possibili complicazioni come la polmonite. In presenza di sintomi è indicata una terapia antibiotica.

Nella maggioranza dei casi le persone si infettano respirando polvere contenente questi batteri (aerosol). Negli animali, questa malattia (Coxiellosi negli animali) può colpire ovicaprini e bovini, ma anche ungulati selvatici e altri animali. Negli animali il decorso è spesso privo di sintomi evidenti, però si possono avere problemi di fertilità e aborti. 

La trasmissione dall’animale alle persone avviene in modo preponderante attraverso l’inalazione (aerosol) dei batteri presenti nelle placente di animali infetti che hanno abortito o partorito normalmente. I più colpiti sono quindi i veterinari e i detentori di questi animali.

In sanità pubblica l’approccio più efficace per tenere sotto controllo situazioni simili è quello definito One-Health, (“una salute”), con l’intervento simultaneo di tutti i partner con competenze specifiche in favore della protezione sanitaria di persone, di animali e dell’ambiente.

Nella fattispecie, la collaborazione tra l’Ufficio del medico cantonale e l’Ufficio del veterinario cantonale ha permesso di individuare alcune aziende detentrici di capre che sono all’origine dell’infezione nelle persone nella bassa Vallemaggia. È risultato, infatti, che le persone infettate hanno tutte avuto contatti più o meno stretti con capre. Il clima secco e ventoso degli scorsi mesi ha verosimilmente favorito il verificarsi di questi casi. Non essendo una malattia a dichiarazione obbligatoria da parte dei medici, l’Ufficio del medico cantonale ha emesso un’informativa ai medici della valle e alle strutture sanitarie della regione affinché la malattia sia prontamente riconosciuta di fronte a un quadro clinico sospetto, in pazienti con una storia di contatti o vicinanza con capre. L’Ufficio del veterinario cantonale ha ordinato una serie di misure volte a ridurre al minimo il rischio d’infezione: la vaccinazione di tutti gli animali delle aziende interessate, il divieto di movimentare gli animali verso altre aziende (ad eccezione degli alpeggi), oltre a un’accurata pulizia e disinfezione delle stalle e di tutte le apparecchiature venute a contatto con gli animali. 

Sebbene la trasmissione attraverso il latte rappresenti un rischio molto basso, in collaborazione con il Laboratorio cantonale, sono state inoltre prese misure precauzionali per garantire la sicurezza dei prodotti caseari di queste aziende, alpeggi compresi: è stato infatti ordinato il divieto di vendita del formaggio a base di latte crudo prodotto presso quei caseifici con animali o latte di mescolanza positivi alla Coxiella nonché l’obbligo di pastorizzazione del latte per le prossime produzioni. 

Il tempestivo intervento coordinato degli Uffici del Veterinario e del Medico cantonale nonché del Laboratorio cantonale, con la buona collaborazione degli operatori sanitari sul territorio e delle aziende interessate, ha permesso di identificare tempestivamente la malattia e la sua origine, limitando le possibili conseguenze e la propagazione ulteriore di questa zoonosi tra le greggi e la popolazione.
 

Potrebbe interessarti anche

CRONACA

Un allevamento azzerato. Cos'è la malattia di Newcastle, o Psuedopeste aviaria? Eziologia di un virus che uccide nel 90% dei casi, se causato dai ceppi più virulenti

POLITICA

Dati da brivido sui maltrammenti sugli animai. Robbiani: "E i controlli in Ticino?"

SANITÀ

Sindrome cinese, il dottor Garzoni: "Ecco cosa sappiamo finora sul coronavirus. Ma niente panico e informatevi dalle fonti ufficiali"

CRONACA

"Sono stati intimati provvedimenti immediati in due case anziani, ne stiamo monitorando cinque"

SANITÀ

Il medico del Santa Lucia: "Ecco la verità sulla scabbia in casa anziani"

SANITÀ

Tutto quel che c'è da sapere sul Coronavirus. In Ticino non c'è al momento motivo di preoccupazione

In Vetrina

IN VETRINA

Intrappolati nella rete: la dipendenza da internet e le sue insidie

04 APRILE 2025
IN VETRINA

Cieslakiewicz, l'anno d'oro di BancaStato e il commosso 'Grazie!' a Bernardino Bulla

14 MARZO 2025
IN VETRINA

Innovative, di design e ecosostenibili: ecco le superfici su misura firmate Gehri Rivestimenti

13 MARZO 2025
IN VETRINA

Tennis, attenzione agli infortuni: traumi acuti e da sovraccarico sotto la lente

12 MARZO 2025
IN VETRINA

Alla TIGEL una giornata all'insegna del Gusto. E il "Master Chef" del gelato

05 MARZO 2025
IN VETRINA

Linfedema e lipedema: patologie ancora sottovalutate. “La diagnosi tardiva è la vera barriera da superare”

25 FEBBRAIO 2025