CRONACA
La ribellione di Taverne-Torricella: "Sono anni che ci lamentiamo ma nulla!". "Mi hanno detto 'sopportate, è fatto così'"
Non si placano le polemiche attorno a don Giuseppe. Passardi non crede alle scuse: "Fosse stato un solo episodio... non è idoneo". Dai battesimi negati all'epiteto "tr--e" sino al rosario in pantofole sbuffando

TAVERNE-TORRICELLA - È un momento molto difficile per Roberta Passardi, che ha appena perso la madre e al dolore ha dovuto aggiungere la rabbia per quanto accaduto col prete di Taverne Torricella, che l’ha presa a male parole davanti al feretro.

Il suo amaro sfogo su Facebook ha dato il là a racconti di episodi, da recenti a datati, con qualcuno che affermava “mi sembra di sentir parlare di quel che faceva vent’anni fa”. Insomma, tante lamentele, scoppiate ora tutte insieme. Perché non se ne era mai fatto nulla? Forse serviva il caso eclatante come questo per portare alla luce tutto. Ma una volta che l’ha fatto qualcuno, lo fanno tutti.

Un’altra teoria, sostenuta da alcuni abitanti, è che il prete non sia mai stato spostato perché nessuna parrocchia lo voleva. 

Ad ogni modo, i cittadini dicono che buona parte del paese si è lamentata, rivolgendosi alle autorità, scrivendo lettere, senza successo. E molti hanno deciso di frequentare altre parrocchie o di non far prendere i sacramenti ai figli.

Tra i dettagli raccontati, si parla della foto dei cresimandi di 16 anni fa sul bollettino parrocchiale, con la dicitura “sono spariti, non li vedrete più a messa”. E alle mamme che si sono lamentate pare sia stato risposto “sopportate, è fatto così”.

Sembra che don Giuseppe non ami la confusione dei bambini piccoli: a una madre ha detto di tenerli fuori, malgrado non piangessero, in un caso ha fatto uscire, chiamandolo solo nei momenti topici, un battesimando con la madre. A proposito di battesimo, gira pure la voce di un sacramento negato a bambini con nomi stranieri.

Una donna racconta che ai tempi in cui era ragazzina, venne chiamata da lui “tr—a”, scatenando la rabbia del padre. E sempre la stessa persona dice: “Quando è morto mio nonno, una sera doveva esserci il rosario in camera mortuaria, aspetta e aspetta lui non arriva... faceva freddo e aspettavamo solo lui per cominciare... arriva comodo comodo con almeno un’ora di ritardo, sbuffando e in pantofole, senza farci nemmeno le condoglianze, dicendoci pure di darci una mossa perché proprio in quel momento stavano eleggendo il nuovo Papa e lo stava guardando in tv!”.

Roberta Passardi non molla: “non possiamo continuare a subire. I tempi sono cambiati e per fortuna, qualche conoscenza...l’ho anch’io. Se fosse stato un episodio isolato, avrei potuto, con scoramento, rinunciare e perdonare ma voi mi state confermando che non è idoneo ne come parroco ne come nostro concittadino! Insieme, possiamo fare qualcosa! Farò in modo che tutto prosegua”, ha postato.

E le scuse del prete non le fanno cambiare idea, “Mi dispiace ma non gli credo”. La persona insultata è delle onoranze funebri, la ‘colpa’ aver lasciato l’auto in un luogo non idoneo.
Non solo Passardi, comunque. Gli utenti sui social non credono alle scuse, pensano siano state indotte dall’intervento del Vescovo, dal fatto che sia coinvolta una deputata, dunque una persona in vista, e che comunque tutto proseguirà come prima.

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