COMO - “La Svizzera ha un grande potenzialità anche nel costruire relazioni umane”. A dirlo è un ex frontaliere, che del nostro paese ha tanti bei ricordi, tanti momenti sociali vissuti, molte amicizie. Ora fa parte di Azione Como, un neonato movimento politico, e lancia un messaggio a Lorenzo Quadri, che aveva chiesto che 45mila italiani restassero a casa, perché veicolo di contagio.
“Difficilmente, siamo scesi in campo in modo duro, ma ora è davvero difficile non schierarsi: dopo le recenti ulteriori dichiarazioni di Lorenzo Quadri, esponente di spicco della Lega dei Ticinesi, sui lavoratori frontalieri Italiani e l'emergenza Coronavirus, abbiamo voluto dare una risposta e lanciare un invito ad un tavolo di confronto, con i rappresentanti politici e delle parti sociali, sia Italiani che Svizzeri”, afferma infatti Fulvio Martello.
“Tra il 7 e l’8 marzo l’Italia ha chiuso le proprie dogane, su pressione svizzera le abbiamo riaperte per consentire il transito di frontalieri e merci dirette alla Svizzera. Le nostre misure sono molto più restrittive, con controlli costanti e severi. Noi italiani ci troviamo in un momento socialmente ed economicamente molto difficile”, spiega
E passa a Quadri, che chiede di far stare a casa 45mila frontalieri. “Ma 25mila fondamentali devono prendere servizio, venendo dall’Italia o soggiornando, anche in condizioni di lavoro pericolose e senza adeguati dispositivi di sicurezza”. I valichi attualmente chiusi causano anche assembramenti a quei pochi aperti, “un possibile ulteriore veicolo del virus”.
“Chiediamo un buonsenso che vada al di là dei partiti. I frontalieri ne hanno sentite di ogni: ladri, topi, delinquenti, oggetti di sassaiole sulle auto, pizzini sui tergicristalli, minacce verbali e fisiche, dumping salariale”, prosegue, aggiungendo che nessuno ha mai intavolato seriamente una discussione. “Nessuno beneficia di questo clima, anzi ci stiamo avvitando sempre più verso il basso”. E chiede un dialogo, virtuale o fisico.