LUGANO – Dopo la riapertura della zona di svago alla foce del Cassarate – chiusa quale misura sanitaria per contenere gli assembramenti e la diffusione del contagio da COVID-19 - la popolazione è tornata a frequentare la splendida cornice dell’area naturale sulle due sponde del fiume, la zona naturalistica da un lato e i gradoni digradanti in acqua dall’altro.
Complice il periodo estivo, nelle ore serali sono stati tuttavia registrati alcuni assembramenti non conformi alle indicazioni delle normative federali volte a contenere la diffusione del contagio. La decisione del Consiglio federale di ieri fissa gli assembramenti a un numero massimo di 30 persone a partire dal 30 maggio.
Considerata l’importanza per la cittadinanza di poter continuare a frequentare zone verdi e naturali in sicurezza, il Municipio “conferma la necessità di mantenere accessibili gli spazi pubblici. Per favorire una fruizione dell’area molto frequentata della Foce nel rispetto delle normative in vigore – relative in particolare al distanziamento sociale - la Città allestirà nei prossimi giorni la zona con sedute e arredo per delimitare il numero di presenze e orientare i frequentatori nel mantenere le distanze”.
“La situazione”, si legge in una nota “sarà monitorata regolarmente: se si dovesse rendere necessario per motivi di sicurezza sanitaria potrà essere attivato un accesso controllato alla zona con personale per la sorveglianza. La Città raccomanda di continuare a seguire le indicazioni igieniche e preventive emanate dall’Ufficio federale della sanità pubblica e dal Cantone”.
Esulta il PS luganese e in particolare Raoul Ghisletta, che non voleva la chiusura della Foce e aveva auspicato misure che permettessero un maggior accesso al lago. “A nome del PS Lugano esprimo soddisfazione per le misure di arredamento urbano volte a evitare assembramenti alla Foce di Lugano. Questa soluzione del Municipio di Lugano risponde alla preoccupazione dell’interpellanza PS Lugano, che auspicava un intervento per evitare gli assembramenti, senza tuttavia procedere alla chiusura della Foce. Auspico che altri spazi a lago possano essere aperti dal Municipio per le esigenze della popolazione, sempre nel rispetto delle distanze sociali”, scrive Ghisletta in una nota.