BELLINZONA – Più aiuti in Ticino grazie alla prestazione Ponte Covid, presentata questa mattina in conferenza stampa dal direttore del DSS Raffaele De Rosa, affiancato dal presidente dell’Associazione dei Comuni ticinesi Felice Dafond e dalla vicesindaco di Chiasso Roberta Pantani. La prestazione Ponte Covid è, in sintesi, un aiuto economico limitato per i lavoratori indipendenti e i salariati che non percepiscono sostegni LADI.
“La pandemia – ha esordito De Rosa – ha pesanti conseguenze sulla salute fisica e mentale dei cittadini, sul settore sanitario, sull’economia e sulla società. Aiutare le persone in difficoltà è nostro compito. Insieme ai Comuni, abbiamo deciso di offrire supporto e aiuti agli indipendenti e ai lavoratori senza LADI. Il motivo? Non tutti hanno avuto accesso agli aiuti negli scorsi mesi. Nei prossimi mesi, probabilmente, assisteremo a un aumento delle richieste d’aiuto. La prestazione ponte Covid entrerà in vigore da marzo”.
L’aiuto economico – è stato spiegato – ha una validità di quattro mesi ed è possibile richiederlo per un massimo di tre volte. Per ricevere la prestazione Ponte Covid “occorre abitare in Ticino da almeno tre anni e non beneficiare di un’indennità di disoccupazione, LAPS e/o prestazioni complementari”.
Dafond e Pantani hanno illustrato il ruolo fondamentale dei Comuni. “Saranno i Comuni a valutare le domande. Il 75% degli aiuti è a carico del Cantone, il 25% dei Comuni, che metteranno a disposizione personale e strutture per seguire le richieste".