BERNA - Errori, banali come la mancanza del secondo nome, oppure addirittura certificati ottenuti in modo illegale. Berna ne ha dovuti ritirare, da quando esiste la misura, 203’910. Non viene precisato quanti sono quelli ottenuti in modo non legale: negli scorsi giorni, un'inchiesta aveva portato alla luce 254 i certificati per persone guarite dal Covid bloccati tra Ginevra, Vaud e Lucerna.
Nel mentre, Tuto Rossi riporta un episodio che può far riflettere su certificato Covid e privacy: "Un mio amico entra in un bar e si mette a chiacchierare con la cameriera. Gli fa qualche battuta carina che lei accetta e contraccambia amabilmente. Alla sera questo mio amico riceve una telefonata minacciosa: "Hai capito, devi piantarla di fare il filo alla mia donna! Se vieni ancora al bar ti spacco la faccia!" Chi era? Era il cuoco che stava in cucina. Ha preso i dati del Covidpass per minacciare il mio amico. Capite perché il Covidpass, così come è organizzato, è uno strumento pericolosissimo?"
E incalza: "Va benissimo il vaccino (speriamo). Ma dietro al vaccino c'è il pericolo di trasformarci in un popolo di delatori ubbidienti e spaventati, in confusa lotta di tutti contro tutti. Mussolini diceva che il perfetto cittadino fascista deve vivere in una casa di vetro, e abbiamo visto come è andata a finire. Il Covidpass puó realizzare il disegno di Mussolini, poco importa se chi l'ha inventato è in buona o cattiva fede".