MOSCA/KIEV - Ore 8.00 — Il ministero della Difesa ucraino annuncia cha i russi hanno sequestrato due carri armati ucraini, hanno indossato le uniformi ucraine e li stanno muovendo verso il centro di Kiev. Dietro, una colonna di blindati russi.
Ore 8.40 – “Le truppe aviotrasportate delle forze armate ucraine combattono nelle zone di Dymer e Ivankiv dopo «l’avanzata di un gran numero di mezzi blindati del nemico”, si legge in un tweet del ministero della Difesa di Kiev. Le due località si trovano rispettivamente a 45 e 80 km dalla capitale.
Ore 9.00 – “Oggi più che mai abbiamo bisogno del supporto dei partner”. Così su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver sentito telefonicamente il primo ministro inglese Boris Johnson: “Chiediamo un’efficace azione di contrasto alla Federazione Russa. Le sanzioni devono essere ulteriormente rafforzate”.
Ore 9.35 – “Ieri unità delle forze aviotrasportate russe hanno preso il pieno controllo del territorio nell’area della centrale nucleare di Chernobyl”. Lo ha affermato il generale russo, Igor Konashenkov.
Ore 9.40 - Il premier ungherese, Viktor Orban, in un video trasmesso al termine del vertice europeo convocato per discutere delle sanzioni contro Mosca: “Abbiamo tutti condannato le azioni belligeranti della Russia contro l’Ucraina e deciso di imporre sanzioni congiunte”.
Ore 9.50 - Chi tenta di lasciare in auto l’Ucraina diretto in Ungheria o Polonia rischia di rimanere in coda fino a 15 ore: lo racconta una testimonianza del Guardian. Molte famiglie si mettono in fuga, per separarsi alla frontiera. E molti uomini tornano indietro: il richiamo dei riservisti comprende i maschi fino a 60 anni.
Ore 9.55 - La Russia chiude il suo spazio aereo a tutti gli aerei britannici, o legati al Regno Unito. Lo ha annunciato l’autorità russa per l’aviazione.
Ore 10.00 - La Cina “si oppone a qualsiasi sanzione illegale che leda i diritti e gli interessi legittimi della Russia”. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, secondo cui “gli Stati Uniti hanno imposto più di 100 sanzioni alla Russia dal 2011”, che sono risultati inefficaci per risolvere i problemi.
Ore 10.15 – Preoccupazione per i civili in Ucraina arriva dai talebani, che dallo scorso agosto sono di nuovo padroni dell’Afghanistan e che ora chiedono “moderazione a tutte la parti”. I padroni di Kabul rivendicano una “politica estera neutrale” e non criticano l’operazione militare promossa da Putin, confidando che la crisi possa risolversi “tramite il dialogo e in modo pacifico”.
Ore 10.25 - Ha raccolto oltre 400.000 firme in meno di un giorno una petizione online contro la guerra in Ucraina pubblicata sulla piattaforma Change.org: lo riferisce la testata russa online Meduza, secondo cui la raccolta di firme è stata creata dall’attivista per la difesa dei diritti umani Lev Ponomaryov. “Mostriamo al mondo intero che in Russia c’erano, ci sono e ci saranno persone che non accetteranno le bassezze perpetrate dalle autorità”.
Ore 10.35 - Unità militari russe sono entrate a Kiev, secondo il ministero della Difesa ucraino. La notizia arriva dopo che Kyiv Independent scriveva di “forze russe entrate nel distretto di Obolon”, a circa 10 chilometri dal centro.
Ore 10.45 – “Questa guerra di aggressione della Russia segna un profondo punto di svolta nella storia dell’Europa dopo la fine della guerra fredda”. Sono le parole dell’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, uno dei leader europei che meglio conosce il presidente russo Putin: “Non esiste alcuna giustificazione per questa chiara violazione della legge internazionale e la condanno nei termini più forti possibili. I miei pensieri e la mia solidarietà vanno al popolo ucraino guidato dal presidente Volodymy Zelensky in queste giorni e ore spaventosi”.
Ore 10.50 - Il ministero dell’Interno ucraino ha postato sui suoi social istruzioni ai cittadini su come realizzare bombe molotov.
Ore 11.00 – “Prepariamo con urgenza una terza ondata di sanzioni»”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dando notizia di una telefonata con il presidente ucraino. Per contro, La Russia ha preparato un pacchetto di sanzioni di ritorsione contro l’Occidente. Lo ha detto il presidente della Duma, citato dall’agenzia governativa Tass.
Ore 11.35 - La Russia è pronta a parlare se l’Ucraina depone le armi». Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov: “Non c'è la possibilità di riconoscere l'attuale governo come democratico” ha aggiunto, specificando che Mosca non intende occupare l'Ucraina”. E ha affermato: “Ci vendicheremo delle sanzioni dell'Occidente”.
Ore 12.10 - Il Cremlino ha definito “una vergogna” la decisione dell’Uefa di spostare la sede della finale della Champions League a Parigi: “San Pietroburgo avrebbe potuto offrire le migliori condizioni possibili per lo svolgimento di questo evento calcistico, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov.
Ore 12.20 - Un intenso bombardamento russo è scattato contro Kharkiv, seconda città ucraina con quasi un milione e mezzo di abitanti. Lo riferisce Moscow Times, citando testimoni oculari. Il sindaco ha invitato la popolazione a ripararsi nei rifugi, nelle cantine e nelle stazioni della metropolitana.
Ore 12.35 - Su iniziativa siriana, Putin ha avuto un colloquio telefonico con il presidente siriano Bashar al-Assad. Lo riporta il servizio stampa del Cremlino, citato da Interfax. “Il presidente siriano ha espresso un forte sostegno all’operazione militare speciale della Russia per proteggere la popolazione civile delle repubbliche del Donbass, condannando al contempo le politiche destabilizzanti degli Stati Uniti e della Nato, che un tempo hanno portato a un grave degrado della situazione in Medio Oriente”.
Ore 12.45 - La Russia non sta attaccando le infrastrutture civili ucraine, né i luoghi in cui sono schierate le truppe del Paese: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Lavrov, secondo quanto riporta Interfax.
Ore 12.55 – “Vorrei rivolgermi ancora una volta al presidente della Federazione russa — ha detto il presidente ucraino Zelensky in un video pubblicato su Telegram —. Il combattimento è in corso su tutto il territorio ucraino, sediamoci al tavolo dei negoziati e mettiamo fine alla perdita di vite”.
Ore 13.00 - Il presidente ucraino ha invitato gli europei che hanno “esperienza di guerra a venire a combattere in Ucraina”.
Ore 13.15 - Mentre avanzano i carri armati, il Cremlino ritiene che la proposta del Presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky per negoziare con Mosca sia “un passo nella giusta direzione che «sarà considerato”.
Ore 13.45 — Il ministro della Difesa russo ha affermato che paracadutisti russi sono atterrati nell'area dell'aeroporto di Gostomel, una trentina di chilometri a nord-ovest di Kiev, e che la capitale ucraina è ora assediata da ovest. Viceversa, il presidente ucraino Zelensky ha annunciato in un messaggio video alla nazione che “lo sbarco nemico all'aeroporto è stato bloccato e le truppe ucraine hanno ricevuto l'ordine di distruggere l'infrastruttura”.
Ore 14.30 — Le forse armate ucraine hanno comunicato di avere ucciso oltre mille soldati russi. Si tratta, secondo quanto riferisce l'esercito, del peggior bilancio subito recentemente dalla Russia in un conflitto.
Ore 15.15 — Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha chiesto agli abitanti della capitale ucraina di fare scorte di acqua, generi alimentari e beni di prima necessità: “Fate scorte e preparate vestiti caldi e coperte da portare nei rifugi”.
Ore 15.25 — Le attuali autorità ucraine sono “prive di sovranità”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: “Sono persone fantoccio che si sono autoproclamate i governanti di questa terra, umiliando la dignità delle persone e deridendola. La Russia spera che il popolo ucraino si liberi dal giogo del governo nazionalista che sfrutta il Paese nell'interesse di attori stranieri, e cominci a vivere una vita piena e sovrana”.
Ore 15.40 — Il pacchetto di sanzioni approvato dai leader UE la notte scorsa “avrà un impatto massimo sull'economia russa e sull'élite politica”, ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, spiegando che è fondato su cinque pilastri: il primo è il settore finanziario, il secondo il settore energetico, il terzo quello dei trasporti, il quarto i controlli alle esportazioni e il divieto del finanziamento all'export, il quinto la politica dei visti. Tra i sanzionati ci sono anche Putin e Lavrov, i cui beni saranno congelati.
Ore 15.50 - Putin ha esortato l'esercito ucraino a prendere il potere a Kiev, rimuovendo il presidente Zelensky e la “banda di drogati e neonazisti” al governo dell'Ucraina: “Esorto l'esercito ucraino a non permettere che civili e individui vengano usati come scudi umani.
Ore 16.05 – “I possibili negoziati a Minsk possono iniziare in qualsiasi momento, ma non cancellerebbero l’operazione speciale russa in Ucraina”. Lo ha affermato il ministero degli Esteri russo, citato da Interfax.
Ore 16.35 - Vladimir Putin ha spiegato il suo appello alle forze armate ucraine a prendere il potere dicendo che ciò favorirebbe le trattative con Mosca: “Sarà più facile per voi trovare un accordo con noi”, ha detto il presidente, citato da Interfax, rivolgendosi all’esercito di Kiev.
Ore 16.40 - La Russia è stata estromessa dal Consiglio d’Europa. Lo ha annunciato il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio. L’Italia, che ricopre attualmente la presidenza del Consiglio d’Europa, “ ritiene che si tratti di una misura necessaria alla luce dell’inaccettabile aggressione militare russa ai danni dell’Ucraina, che costituisce una grave violazione del diritto internazionale”.
Ore 17.00 - Anche i beni personali di Vladimir Putin e Sergei Lavrov saranno bersaglio di sanzioni da parte dell’UE. Lo ha annunciato la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock.
Ore 17.20 - Continua la fuga degli ucraini dal loro Paese. Secondo il sito Ukrainska Pravda ben 11.000 persone hanno passato nelle ultime ore la frontiera con la Romania. Sempre molto forte il flusso verso la polonia (con i treni in partenza da Leopoli) o verso la Moldavia. Secondo l’agenzia Onu per i rifugiati, già 50.000 cittadini ucraini hanno ricevuto assistenza.
Ore 17.45 - Il Chelsea potrebbe essere messo in vendita e diversi gruppi di investitori starebbero già presentando offerte alla proprietà russa del club di Premier League. Lo riferisce Bloomberg che cita fonti vicine alle trattative. Secondo l’agenzia americana il magnate russo Roman Abramovich, amico di Putin, potrebbe presto decidere di vendere gli asset del gruppo per timore di ripercussioni legate alle sanzioni che diversi Paesi stanno imponendo a Mosca.