AQUILA – A L'Aquila regna ancora lo sconcerto, il terrore e delle immagini che si vorrebbero cancellare. Il riferimento, ovviamente, è a quanto accaduto nel parco dell'asilo, dove una macchina ha investito diversi bambini, provocando la morte del piccolo Tommaso (4 anni). La domanda a cui stanno cercando di rispondere gli inquirenti è la stessa da giorni: perché si è disattivato il freno a mano? E che ruolo ha avuto, se l'ha avuto, il bambino all'interno della vettura?
L'undicenne si trovava a bordo della vettura da solo. La madre l'ha lasciato da solo per prendere l'altro figlio prima che la macchina partisse per una corsa tragica. Il bimbo è stato ascoltato dagli inquirenti: "Non ho toccato nessun pulsante. La macchina è partita ma non so perché. Non mi ricordo bene, mi fa male la testa". È confuso e sotto shock.
La famiglia della vittima avvisa che "non portiamo rancore. È una tragedia per tutti". L'avvocato della donna proprietaria dell'auto si commuove: "Quelle della famiglia di Tommaso sono parole bellissime che aiutano a vivere questi momenti terribili. Il nostro pensiero è per loro. La loro tragedia è anche la nostra. Vorremmo tutti che non fosse mai accaduto".
Migliorano intanto le condizioni degli altri bimbi feriti. È uscito dalla terapia intensiva chirurgica quello ricoverato al Bambin Gesù con un trauma toracico. Restano gravi quelle di una delle due piccole ricoverate al Gemelli.