NAPOLI – Una storia che sta facendo discutere e non poteva essere altrimenti. La bidella Giuseppina Giuliano ha raccontato di fare la pendolare da Napoli a Milano, sei giorni la settimana, per lavorare in un liceo artistico nel campo luogo meneghino.
Il motivo? Un affitto costerebbe troppo, le conviene prendere il treno al mattino prestissimo e rientrare la sera tardi, per poter avere qualche risparmio e al contempo godersi il calore familiare, perché a Milano sarebbe sola. Una vicenda che ha fatto interrogare sul prezzo del lavoro, perché una vita del genere è ovviamente difficilmente sostenibile sul lungo termine.
I professori della sua scuola si sarebbero subito mobilitati per cercare di trovarle una casa.
Ma che cosa c’è di vero? Giuseppina, dopo essere diventata la notizia del giorno, ha parlato di nuovo su “Il Giorno”, che per primo aveva raccontato la sua vicenda. In molti però ora dubitano e indagano.
“Un coinvolgimento che non mi sarei mai aspettata. Sono veramente commossa e devo ammettere che sono anche un po’ sotto choc perché non mi è mai successo in vita mia di avere tutta questa visibilità. Io sono una ragazza semplice, alla mano, non ho mai chiesto niente a nessuno e questo clamore nei miei confronti mi lascia veramente senza parole. Sono al settimo cielo per la felicità”, sarebbero state le parole della 29enne, che ha spiegato di essere stata chiamata da varie tv.
Tanti la vorrebbero aiutare. “Sono arrivate già chiamate di milanesi che vogliono offrirmi casa a un prezzo calmierato. Io sono incredula, non mi sembra vero, è come vivere in un sogno perché non mi sarei mai aspettata tutta questa solidarietà. Sono stata letteralmente travolta da affetto e vicinanza da tutti e soprattutto da gente che non mi conosce di persona e ha solo letto la mia storia sul giornale. Questa è la cosa che mi ha sconvolto, in modo positivo. E vorrei ringraziare tutti per avermi fatto sentire così amata e benvoluta in un momento per me di grande sacrificio", ha spiegato.
La sua vita, però, dopotutto non è insostenibile per lei:. "Ma io devo dire che il mio lavoro non mi pesa e neanche gli spostamenti in treno, anche se a causa di tutti questi viaggi mi sono ammalata perché sin da piccola soffro di problemi ai polmoni. Sono determinata ad andare avanti e soddisfatta per il fatto che riesco a mettere da parte soldi col mio stipendio. Certo, il prezzo da pagare è caro a livello di comodità perché mi rendo conto che non è da tutti fare la vita che sto facendo io...".
Diversi media sono andati a cercarla alla scuola di Milano. Open per esempio spiega di non essere riuscito a parlare con lei e che lavorino anche a un altro istituto, il Severi-Correnti, sempre a Milano. Alcune fonti invece dicono che la donna ha fatto la pendolare per pochi giorni per poi mettersi in congedo retribuito. Anche la Gazzetta dello Sport ci ha provato e dalla scuola nessuno ha rilasciato dichiarazioni per una questione di privacy.
E molti si interrogano sui costi sostenuti dalla bidella. Davvero conviene prendere il treno tutti i giorni piuttosto che trovare un appartamento, seppur sicuramente caro, a Milano? Facendo due conti, appare difficile che il pendolarismo venga a costare solo 400 euro, come dice Giuseppina: a seconda dei calcoli, si ipotizzano dai 700 euro a una cifra superiore ai 1000 euro per un abbonamento mensile, anche 1’400. Eventualmente Trenitalia avrebbe degli sconti molto importanti per gli under30, in quel modo Giuseppina potrebbe davvero risparmiare non probabilmente sino ad arrivare alla cifra riportata. La giovane parla di sconto per i treni prenotati con largo anticipo ma nessuno è riuscito a vedere gli scontrini e le spese davvero sostenute.
Il Giorno è tornato ancora sull’argomento, sentendo colleghi e ragazzi del Boccioni. "Lei a scuola c'è eccome”, ha detto una ragazza.
"È proprio una tosta”, ha aggiunto un’altra. “Assenze? Qualcuna può essere capitata, ma non più di altri. E non sapevamo che vita facesse per venire qui. Sappiamo che è un mestiere poco retribuito, fa tanti sacrifici e a Milano servono 13 anni di stipendio per prendersi una casa... Ma lei resiste. Credo che la scuola dovrebbe aiutarla a trovare una soluzione. Noi la vogliamo qui e la aspettiamo".
E anche i docenti smentiscono il fatto che non ci sia mai. "Che Giusi non venisse mai non corrisponde al vero - spiega un docente - per ragioni personali poteva usufruire di permessi, ma assenze non sopra la norma”, ha spiegato uno. "Esce dal liceo, corre all'Esselunga e prende il treno dove mangia e dorme. Il suo abbonamento l'ho visto pure io, con i miei occhi”, ha aggiunto una collega. “Anche a me sembrava folle, ma è così. E non è vero che non viene mai, ha avuto dei permessi per problemi familiari ma non è un'assenteista. Dopo tutto questo clamore... è spaventatissima". Una versione diversa da quella della giovane, che invece parrebbe felice del clamore.