ROVEREDO - Fu lasciata fuori dall'ospedale di Bellinzona in condizioni disperate, dove morì poco dopo. Aveva partecipato a un rave non autorizzato vicino a Roveredo. La vicenda di una 19enne mise in luce una realtà fatta di droga e sballo (leggi qui).
Sin da subito in molti si chiesero come mai nessuno la avesse accompagnata prima al pronto soccorso, o avesse quanto meno allertato l'ambulanza, dato che, si è accertato, stava male da parecchie ore. La ragazza, a quanto pare, stava vivendo un periodo quanto meno complicato, culminato nella partecipazione alla festa clandestina (leggi qui). Secondo il CdT, gli organizzatori sono gli stessi di altri rave analoghi in Italia.
Sempre per il quotidiano, due o tre persone potrebbero essere indagate per omissione di soccorso, per non averla aiutata mentre stava male, chiamando i soccorsi. In diversi partecipanti hanno detto di non averlo fatto per paura di perdere la patente, a causa delle sostanze ingerite (leggi qui). Ma al momento è tutto condizionale e la Procura grigionese "non lo esclude".
Le indagini sono in corso, nelle ultime settimane sono state sentite varie persone che potrebbero non aver aiutato la ragazza, altre potrebbero essere interpellate prima di decidere eventuali accuse. Il caso è ancora lontano dall'essere chiusa.