CONFINE – Dopo medici e infermieri, anche il personale italiano della ristorazione guarda al Ticino e alla Svizzera con particolare interesse. I quotidiani di oltre confine la chiamano vera e propria “fuga” di chef, camerieri, gestori di sala. E i locali a ridosso del confine si troverebbero in difficoltà a trovare personale qualificato. È quanto riferito da La Prealpina.
“A Varese e nei Comuni più grandi di provincia si trovano cartelli fuori dai locali, ma soprattutto messaggi sui social con richieste d’aiuto ai rappresentanti di categoria. Il personale va oltre frontiera e gli stipendi non sono paragonabili: in Italia un cuoco prende massimo 2500 euro al mese, in Svizzera il doppio o il triplo”. Il titolo provocatorio del quotidiano è “la Svizzera ci soffia chef e camerieri”.
La stagione turistica a Como e dintorni non è iniziata nel migliore dei modi, complice anche il maltempo di inizio stagione. La mancanza di personale “è cronica. Molti locali hanno già modificato le loro attività riducendo gli orari di apertura, in base alla forza su cui possono contare”, ha detto al quotidiano il presidente provinciale e consigliere nazionale Giordano Ferrarese.