ECONOMIA
Di male in peggio. Dal laureato a 600 franchi agli educatori a 6 franchi orari, sino agli spedizionieri a meno di 3'000 franchi: fotografia impietosa del mercato del lavoro
Ieri abbiamo raccontato dell'annuncio di una ditta di Chiasso per uno stagista, laureato e con due lingue. A Bellinzona, l'MPS ha contestato i salari al centro exstrascolastico Polo Sud, con Cheda che ha spiegato le cifre. E ora Fonio interroga sul settore degli spedizionieri
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BELLINZONA/MENDRISIO – Mercato del lavoro, di male in peggio. Ieri lo stagista a 600 franchi, nonostante lo si cerchi laureato e con un’ottima conoscenza non di una bensì di due lingue straniere, con uno stipendio da apprendista al primo anno. Sempre nei giorni scorsi, la querelle fra l’MPS di Bellinzona e Matteo Cheda: le rappresentanti del partito contestavano salari al centro extrascolastico Polo Sud inferiori a 1'000 franchi per un tempo pieno e una presenza richiesta sull’arco dell’intera giornata. Cheda per contro ha mostrato le cifre, spiegando che sono attive una trentina di persone, fra cui una che si occupa di pulizie, una di amministrazione e ben 14 stagiste pre-Supsi oltre a una dozzina di educatori.

I salari? Per le stagiste, effettivamente, solo 325 franchi al mese, per le educatrici un minimo all’ora che, se fossimo di fronte a un tempo pieno (che così non è) equivarrebbe a 4'100 franchi.

Oggi, Giorgio Fonio punta il dito su un altro settore, quello degli spedizionieri. In particolare nel Mendrisiotto molte persone e molti apprendisti sono passati da questo ramo dell’economia, in cui è stato introdotto dal primo gennaio dell’anno corrente con salari minimi e dignitosi per almeno 400 persone.

“I partner sociali hanno però dichiarato che l’unica strada percorribile per fermare gli speculatori, sarà quella di rendere il CCL entrato in vigore il 1° gennaio 2018 di obbligatorietà generale. Un percorso che potrebbe essere impegnativo dal momento in cui una delle due associazioni rappresentative delle aziende del settore delle spedizioni, ha apertamente dichiarato di voler combattere questa nuova piattaforma contrattuale”, scrive Fonio. “Tutto questo nonostante le cifre parlino in maniera chiara e assolutamente preoccupante: negli ultimi mesi su 85 nuovi permessi di lavoro rilasciati nel settore delle case di spedizioni, ben 26 contratti avevano salari abbondantemente inferiori ai 3'000 franchi. Una situazione che ha quindi spinto la Commissione Tripartita a decidere che nel 2018 verrà avviata un’inchiesta nel settore”.

Quindi chiede al Consiglio di Stato:

“Si può elencare l’evoluzione del numero degli apprendisti di commerci attivi nelle case di spedizione ticinesi negli ultimi 15 anni?

Quanti apprendisti di commercio che hanno eseguito la formazione all’interno di una casa di spedizione hanno trovato lavoro nel settore e quanti sono finiti in disoccupazione?

Quanti sono i permessi per frontalieri rilasciati nel corso del 2015, 2016 e 2017 con salari riconosciuti al di sotto dei 3'000 franchi mensili?

Alla luce dei dati presentati dal Presidente della Commissione Tripartita, al momento in cui verrà presentata la domanda di obbligatorietà generale, cosa può fare il Consiglio di Stato per sostenere la strada tracciata dai partner sociali allo scopo di arginare la pericola deregolamentazione in atto in una parte del settore?”.

Insomma, da Nord a Sud del Ticino, dall’educazione agli spedizionieri, dire che i lavoratori non se la passano molto bene è un eufemismo.

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