Cronaca
06.09.2017 - 10:490
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
"Gli sfiancanti tempi della politica". Fonio e il dumping: 2'250 franchi mensili a un frontaliere nel commercio all'ingrosso
Il pipidino, assieme ai colleghi Agustoni e Pagani, chiede di introdurre controlli sistematici sui nuovi permessi di lavoro per stranieri, il Governo vorrebbe attendere il salario minimo. Intanto... Fonio racconta un nuovo caso di dumping, ormai ordinaria amministrazione
MENDRISIO - Giorgio Fonio, Maurizio Agustoni e Luca Pagani chiedono al Governo di verficiare sistematicamente ogni nuova domanda di permesso di lavoro presentata da un cittadino straniero. È un metodo, a loro avviso, per limitare, o ancor meglio, fermare il dumping salariale.
Il Governo però chiede di fermare tutto, perché, quando verrà applicata l'iniziativa dei Verdi "Salviamo il lavoro in Ticino", con l'introduzione dunque di salari minimi, ci sarà bisogno di massicci controlli, e dunque preferisce una valutazione complessiva. Invita dunque la Commissione della legislazione a dire no.
Già, ma quando verrà applicata l'iniziativa degli ecologisti? Si parla di un messaggio entro ottobre, però i tempi potrebbero allungarsi, fa notare Fonio. I casi di dumping, invece, non cessano.
È proprio il sindacalista OCST, attraverso Facebook, a renderne noto un altro, l'ennesimo. E chissà quanti non sono noti. Fatto sta che ogni volta non lasciano indifferenti.
Si parla del settore del commercio all'ingrosso, a un lavoratore fronteliere è stato proposto per 29'250 franchi annuali, corrisposti su 13 mensilità! Ovvero, calcolatrice alla mano, 2'250 franchi mensili.
Siamo nel Mendrisiotto.
"I tempi della politica sono sfiancanti, e questi sono i salari che girano", si lamenta Fonio.
Per lui e per i colleghi, i controlli sarebbero un metodo efficace per combattere il dumping in attesa del salario minimo (che in teoria non dovrebbe più permettere queste paghe).Il Governo temporeggia, alla Commissione della legislazione l'ultima parola.