LOCARNO – Licenziata dopo il parto: una storia che viene dal Locarnese, che probabilmente non è un caso isolato ma che riaccende i riflettori sulla tutela delle donne che decidono di diventare mamme.
La vicenda riguarda una neo-mamma attiva in una grossa azienda del Locarnese, a cui è stata comunicata la rottura del contratto dopo il rientro dal congedo maternità, come riporta tio.ch. Succede, stando alle statistiche, al 3% delle lavoratrici svizzere, mentre per il 10% di loro il fatto di comunicare al datore di lavoro che si è in dolce attesa porta a un’interruzione del contratto, in modo pseudo-consensuale.
Il PPD da tempo cerca di estendere la protezione a 52 settimane dopo il parto, ovvero per il primo anno del neonato, invece che solo 16.
“Non si può licenziare una donna perché ha partorito. Che società è questa? Siamo di fronte a una perdita di valori disarmante. Non solo. Spesso le vittime sono donne che magari hanno dato tanto all’azienda, che a lungo si sono dimostrate flessibili. Una flessibilità, evidentemente, a senso unico!”, tuona Giorgio Fonio (che assieme a Dadò ha presentato la modifica di legge) su Facebook.