BELLINZONA – Un sindacalista licenziato, e stando a chi lo sostiene, privato “dell’assistenza legale di cui ha diritto come affiliato del sindacato e senza che gli siano state fornite le motivazioni scritte del licenziamento dovute per legge”. Arturo Mellace lavorava da 22 anni per OCST e il suo licenziamento ha scatenato un polverone.
Sono infatti oltre 200 le firme raccolte a suo favore, da persone che “non vogliono essere considerati alla stregua di semplici contribuenti del sindacato!”. A favore di Mellace si è costituito un comitato, guidato dall’ (ex) collega Nando Ceruso.
Il caso è stato anche l’occasione per chinarsi su un problema sempre più diffuso, ovvero la perdita del lavoro da parte di over 50. “Troppi lavoratori e lavoratrici dopo essere stati sfruttati e, spesso, privati dei loro più elementari diritti vengono cinicamente licenziati da dirigenti e datori di lavoro privi di scrupoli e di senso di responsabilità. Si tratta di lavoratori che hanno dato una vita di lavoro che poi finiscono per essere emarginati (scaricati) nel limbo del precariato, dell’assistenza e della povertà per colpa di datori e dirigenti che si dimostrano privi di valori morali e di senso di responsabilità. Il fatto che il fenomeno sia sconfinato negli ambienti sindacali non può lasciare indifferenti poiché configura una deriva intollerabile per tutti i lavoratori e le lavoratrici”, si legge nella risoluzione del Comitato a favore di Mellace.
La manifestazione pacifica svoltasi ieri nei pressi della sede dell’OCST “è stata un momento di contestazione contro i vertici del sindacato, ma anche di denuncia contro i tanti licenziamenti striscianti che da tempo stanno colpendo indiscriminatamente lavoratori e lavoratrici anziani, nell’indifferenza degli ambienti sindacali e politici”.