BELLINZONA – Da 26'317'000 franchi nel 2010 sino ai 49’606'000 del 2018 (non il dato più alto, che risale all’anno precedente). Esplodono i costi degli stranieri in assistenza in Ticino, come spiega il Consiglio di Stato rispondendo a un’interrogazione di Robbiani.
Tra le persone in assistenza, il 43% sono stranieri (dove si intende possessori dei permessi C, B, Rifugiati F e B, L). Dal 2010 ad oggi sono sempre stati sopra il 40%, con un picco del 44% nel 2016. Quel che invece aumenta continuamente è la spesa del Cantone per gli aiuti rivolti a queste persone, che ora sfiorano i 50 milioni.
Sul totale di 7'974 beneficiari dell’assistenza, 4'552 sono svizzeri e dunque ben 3'442 stranieri. Di essi, il numero maggiore sono gli italiani, con 1'046 unità, seguono gli eritrei con 745 e i siriani con 223, in tripla cifra anche i portoghesi con 172 e i serbi con 125, oltre ad “altre nazioni”, ovvero nazioni con meno di 10 beneficiari (61 stati).
Il Comune con il numero più elevato di stranieri in assistenza è Lugano, con 1'348, ovvero il 39,4% del totale, mentre coloro che ne contano di meno sono Blenio e Vallemaggia. Per quanto concerne i distretti, quelli col più alto tasso sono Mendrisiotto e Riviera (entrambi 1,3% del totale), seguiti da Bellinzona con l’1,2%, Lugano con lo 0,9%, Leventina e Locarnese con lo 0,8%, in fondo alla classifica Vallemaggia e Blenio con i loro 0,2%.