ZURIGO - Non solo BNS: non è un periodo semplice per il mondo delle banche svizzere. A preoccupare c'è infatti anche la situazione di Credit Suisse, che ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con una perdita di 4 miliardi, il che fa salire il rosso dei primi nove mesi dell’anno a 5,9 miliardi. Lo ha comunicato questa mattina l’istituto, proprio nel giorno in cui si attendono le comunicazioni sulla strategia futura. Nello stesso periodo dell’anno scorso, il CS aveva realizzato un utile di 424 milioni. La perdita netta riportata nel periodo luglio-settembre include però una correzione di valore per imposte differite relative alla revisione strategica della banca pari a 3,7 miliardi di franchi.
“Il trimestre e più in generale il 2022 sono stati fortemente influenzati dalle continue turbolenze del mercato e dalle difficili condizioni macroeconomiche, che hanno determinato una performance più debole in particolare per l’investment banking", afferma il Ceo dell’istituto, Ulrich Körner, nel comunicato odierno. "La nostra recente performance a livello di gruppo è stata deludente”.
Ma Körner è convinto che in futuro la situazione migliorerà: “A partire da oggi, stiamo compiendo una serie di passi decisivi per rifocalizzare Credit Suisse sulle esigenze dei nostri clienti e dei nostri azionisti. Il nostro nuovo modello integrato si concentrerà su Wealth Management, Swiss Bank e Asset Management, e ristruttureremo radicalmente Investment Bank, rafforzando la nostra base di capitale e accelerando il ritmo di crescita. Riteniamo che queste misure porteranno a una performance più stabile per la banca, generando un valore duraturo per gli azionisti”.