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03.01.2017 - 19:030
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Irrompe Mordasini. «Pontiggia, siamo in dittatura? Jermini ha detto ciò che molti pensano»

Su GAS social, Mordasini difende Jermini. «Il Corriere è ormai un foglio di destra, e Foa uno degli unici difensori di Trump assieme al KKK. Dov'è la violenza verbale nel post?»

BELLINZONA - Della polemica che vede coinvolti Foa, Pontiggia che lo ha difeso e Jermini, che aveva dato il là a tutto con il suo post, dice la sua anche Corrado Mordasini. Se Foa pubblica uno scritto indignato, da noi ripreso, dove dice che la sua unica colpa è di essere un giornalista libero, e stimato da tutti tranne che dalla sinistra rappresentata dal consigliere comunale luganese, l'articolo pubblicato su GAS social è di tutt'altro tenore, e non risparmia Foa né soprattutto Pontiggia. «La critica di Jermini a Foa è assolutamente logica e pertinente. Qualsiasi lettore del Corriere poteva porsi delle domande su una serie di articoli “trumpisti” al limite del ridicolo», si legge a un certo punto. «Ci chiediamo dove sia la vituperata violenza verbale o la xenofobia nel post di Jermini». Il quale, per Mordasini, «può dire ciò che più gli aggrada su di voi. Soprattutto quando Foa spara baggianate che invocano vendetta al cielo». Mordasini, innanzitutto, sostiene che non è più possibile definire il Corriere del Ticino come un giornale indipendente. «Jermini, che viene tacciato di violento, infame e xenofobo (???) scrive solo quello che cominciano a pensare tutti, e cioè che il Corriere è ormai un foglio di destra, asservito ai peggiori poteri di cui Foa è la punta di diamante. Nel post incriminato, Jermini si chiede, come tanti, come facciano a chiamare giornalismo le esternazioni farneticanti di Foa, unico difensore di Trump rimasto nel mondo occidentale insieme al KKK. Infatti sia prima che dopo le elezioni si sono sprecate le sviolinate nei confronti del neoeletto presidente USA, a livelli che neppure il peggior lecchino berlusconiano era uso fare (Emilio Fede a parte)». Mordasini, rivolgendosi a Pontiggia, gli scrive: «Il Corriere può essere di parte e farsi gli affaracci suoi, i funzionari statali, che sono migliaia, non possono avere opinioni. Dove siamo Pontiggia, in dittatura?», terminando con un'altra serie di critiche al Corriere del Ticino. La prima polemica social del 2017, insomma, non accenna a spegnersi, anzi, si arricchisce di nuove voci.
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