Politica
28.02.2017 - 17:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Galeazzi passa agli europeisti... ma è Carnevale! La battaglia delle bandiere
È relatore di minoranza sulla mozione di Bignasca che chiede di non esporre più la bandiera blu con 12 stelle il 5 maggio. Perché? Due date, due istituzioni, una bandiera... e se ne discuterà forse addirittura il 9 maggio.
LUGANO - A Carnevale, si dice, ogni scherzo vale. O meglio, è l'occasione migliore per prendersi gioco di chicchessia, di chiunque abbia fatto parlare durante l'anno. I carri di ogni corteo sono li a dimostrarlo. Molti i politici che hanno partecipato alle varie serate e risottate, fra cui alcuni travestiti. Tra di essi, spiccava Tiziano Galeazzi.
Il suo travestimento non poteva passare inosservato: un vestito blu a stelle gialle, un'enorme scritta UE sul petto e il viso dipinto con la bandiera europea e quella britannica. Cosa è successo, il democentrista è passato dalla parte di chi sostiene l'UE? Se non fosse, appunto, Carnevale, si potrebbe anche pensare così. Un'occhiata più attenta, invece, rileva come il travestimento di Galeazzi sia in realtà a favore della Brexit, per cui si è sempre schierato, anche con interviste al nostro portale.
Curiosamente, però, in questi giorni c'è altro che accomuna il deputato UDC e la bandiera europea. Galeazzi è infatti relatore di minoranza per una mozione firmata da Boris Bignasca che riguarda il vessillo blu con 12 stelle a forma di cerchio. Esso è inizialmente usato come bandiera del Consiglio d'Europa, poi è divenuto simbolo anche dell'Unione Europea, e il leghista chiedeva, nel 2015, di non esporla sugli edifici pubblici, siano essi comunali o cantonali, in occasione del 5 maggio, data in cui ricorre l'anniversario della firma, avvenuta a Londra nel 1949, dello Statuto del Consiglio d'Europa, di cui la Svizzera fa parte dal 1963. Ma, essendo uguale a quella dell'UE alla cui adesione il popolo svizzero è contrario, si chiede di rinunciare. A complicare la questione, il fatto che invece l'UE venga celebrata quattro giorni dopo, il 9 maggio, e che non viene specificato da nessun protocollo quale bandiera va esposta.
Dunque, secondo Galeazzi, Bignasca ha ragione quando afferma che "buona parte della popolazione ticinese, ma pure i cittadini stranieri che trascorrono qualche tempo nel nostro territorio, rimane confusa nel vedere esposta, il 5 maggio di ogni anno, oltre alle nostre bandiere, anche quella che rappresenta istituzionalmente l'UE". Dato che vi è una lacuna nell'identificare con precisione il vessillo del Consiglio d'Europa da quello dell'UE, "reputiamo opportuno annullare l'invito del regolamento preposto a esporre una bandiera che in realtà non identifica in modo appropriato l'istituzione direttamente coinvolta, vale a dire il Consiglio d'Europa, questo fintantoché quest'ultimo non ufficializzerà un eventuale vessillo o bandiera di sua sola appartenenza e identità".
Il problema, dunque, è simbolico, ma anche politico, poiché la Svizzera non fa parte dell'UE, e il popolo ha ribadito con più votazioni di non volervi entrare.
Dall'altra parte, a chiedere che la bandiera venga esposta, c'è un europeista, questa volta doc, come Jacques Ducry. La bandiera dell'Europa rappresenta un'organizzazione che ha lo scopo di "tutelare i diritti umani e la legalità degli Stati membri, di costruire una stabilità democratica in Europa, sostenere l'identità culturale europea e l'educazione nonché la coesione sociale e i diritti sociali". E la Svizzera ne fa parte, tanto che uno degli accordi più significativi siglati è rappresentato dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo.
"I diritti dell'uomo, delle minoranze, la democrazia locale e regionale, la realtà multiculturale, la protezione della natura e quella della salute sono prioritari per la Svizzera", scrive Ducry. L'esposizione della bandiera il 5 maggio è una tradizione iniziata ben prima che si iniziasse a parlare di adesione allo Spazio economico europeo e all'UE stessa. Inoltre, secondo il socialista, le dodici stelle su sfondo blu "simboleggiano gli ideali di unità, solidarietà e armonia fra i popoli d'Europa".
Dunque, celebrare la ricorrenza del 5 maggio deve essere per Ducry un motivo di cui essere fieri, e non è vero che l'uso della stessa bandiera per l'UE "genererebbe sconcerto e confusione a livello di identità e appartenenza tra la popolazione ticinese, ma anche tra i cittadini stranieri che trascorrono qualche tempo nel nostro territorio". La soluzione, semmai, sarebbe informare meglio la popolazione sul significato della ricorrenza, mantenendo l'esposizione delle bandiere.
Questi, dunque, i rapporti di minoranza e maggioranza. Il tema verrà trattato nella seduta del Gran Consiglio del 8-9 maggio, tre giorni il 5, ovvero la data della ricorrenza della commemorazione del Consiglio d'Europa... magari addirittura al 9, ovvero quando si celebra l'UE. Carnevale? No, in quel caso, solo cabala.
Nella foto, Tiziano Galeazzi a Carnevale, con due amici, vestiti da bandiera Svizzera e bandiera americana