Politica
02.05.2017 - 15:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
"Cittadini, siate responsabili e con la tassa sul sacco risparmierete". Cinque sindaci, quattro partiti, tutti assieme per un sì
I sindaci di Lugano, Bellinzona, Chiasso, Mendrisio e Locarno hanno tenuto una conferenza stampa a favore della tassa sul sacco. Borradori: "se passa il no, potrebbe salire il moltiplicatore"
BELLINZONA – In un’intervista al Corriere del Ticino odierna, Boris Bignasca ha detto che la cosiddetta ala barricadera della Lega, sulla questione della lotta contro la tassa sul sacco, si trova sola a combattere contro parte del partito ed anche contro gli altri. In effetti, chi opta per il sì è in netta maggioranza (anche se dovrà decidere, come sempre, il popolo). Basti pensare che oggi in una conferenza stampa si sono espressi per il sì i sindaci delle cinque città più importanti del Ticino, da Bellinzona e Lugano sino a Locarno, Mendrisio e Chiasso.
Un socialista, un leghista (appunto, il partito sul tema è spaccato), due liberali e un pipidino, tutti verso lo stesso obiettivo.
Borradori, sindaco di Lugano e leghista, ha spiegato che la Città ha capito di vivere un’anomali ormai nel lontano 1993, e che un sì alle urne permetterebbe di risparmiare un paio di punti percentuali sulle imposte, tra gli 8 e i 9 milioni. “Non so se il moltiplicatore verrà abbassato, ma se passa il no c’è il rischio che possa essere alzato”, ha ammesso. A suo avviso, la tassa, oltre a far risparmiare, “è un esercizio di civiltà, perché porta il cittadino a comportarsi in modo più virtuoso”.
Anche per Bruno Arrigoni di Chiasso il fattore delle assunzioni di responsabilità da parte dei cittadini è importante, oltre a far risparmiare. A Chiasso, la cosiddetta tassa (il sindaco preferisce definirla “un costo che il cittadino può gestire”) è già in vigore, e “ha permesso di veder diminuire i rifiuti, oltre che vedere gli abitanti comportarsi in modo più attento nella separazione di essi”.
L’educazione alla raccolta differenziata è un tema su cui insiste anche Mario Branda, sindaco della Grande Bellinzona. “È un processo di civilizzazione”, sottolinea. La vecchia città aveva già introdotto il principio, e ritiene che non è immaginabile di tornare indietro: “i rifiuti solidi dal 2007 sono diminuiti dal 50% al 40%”.
Numeri positivi anche per Mendrisio, sebbene la tassa sia entrata in vigore solo nel 2015. Per Carlo Croci il risparmio è, anche il questo caso, del 10% riguardo i rifiuti solidi, ma si nota anche nel verde e nella carta. Una tassa per tutto il Cantone permetterebbe un’uniformità che ora non c’è, uno dei motivi che ha spinto il Governo ad andare in questa direzione.
Infine, Locarno. Alarin Scherrer è convinto che la tassa, se introdotta, sarà più bassa rispetto a quanto spendono ora i suoi cittadini, ovviamente a patto che si impegnino a dividere i rifiuti.
Insomma, risparmi e uniformità, un accordo che pare esistere in tutto il Cantone e trasversalmente fra i partiti, come dimostra la conferenza stampa di oggi. Ma tutti insistono sulla responsabilità dei cittadini: ovviamente, nel caso in cui essa non si manifesti, pagheranno di piu, secondo il principio di causalità.