Politica
05.02.2018 - 11:200
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
La replica di Quadri, "ma quanta ipocrisia, è una metafora politica! Quella beltrasolidarietà...". La Lega non dà ordini di scuderia
Il direttore del Mattino risponde alle polemiche sul fotomontaggio del tritacarne, "non è truculento, anzi, Paolo sorride. Mi sta bene che il diretto interessato si lamenti, non che lo facciano taluni compagnuzzi che quando attacca il GAS non dicono nulla". Bignasca: "i funzionati hanno troppo potere"
BELLINZONA - La polemica su Argo per un giorno si è spostata, da Palazzo alle Orsoline al... Mattino. Il fotomontaggio di Paolo Beltraminelli nel tritacarne ha fatto insorgere qualche critico del web e lo stesso Ministro ha commentato sdegnato.
Ci si chiedeva se Lorenzo Quadri avrebbe risposto, e lo ha fatto, usando come metodo di comunicazione Facebook: "Ma che strano: i moralisti a senso unico adesso pretendono di attaccarsi al fotomontaggio del "beltratritacarne" pubblicato sull'edizione di ieri del Mattino. A parte ovviamente che l'immagine è tutt'altro che truculenta (il Beltra è addirittura sorridente), e questo di proposito, si dà il caso che quella del tritacarne sia una metafora politica in auge da decenni, che è sempre stata utilizzata da tutto l'arco istituzionale", si legge.
"Quindi:
- che il diretto interessato (Beltra) non sia contento mi sta bene, ed è suo buon diritto lamentarsi;
- non mi stanno invece affatto bene le ipocrite dichiarazioni di beltrasolidarietà (?) di taluni compagnuzzi che blaterano al "degrado" (uhhh, che pagüüüraaa!) per il fotomontaggio del tritacarne, ma naturalmente non fanno un cip quando (tanto per fare un esempio) il portale Gas dei soldatini del PS diffonde sistematicamente "fake news" denigratorie e addirittura si permette attacchi diffamatori sulla vita privata delle persone. Allora lì i compagnuzzi con la doppia morale... tutti zitti come tombe!".
La seconda parte tocca direttamente i socialisti che hanno solidarizzato con Beltraminelli, in particolare Henrik Bang.
Ma dal punto di vista politico, la Lega non ha chiesto ai suoi Consiglieri di Stato di fare passi che portino quanto meno nella direzione di togliere al pipidino la DASF. "Il Mattino è il Mattino e la Lega è la Lega", distingue infatti il Coordinatore Attilio Bignasca dalle pagine de La Regione. "Noi non diamo ordini di scuderia, Zali e Gobbi sono liberi di muoversi come meglio credono". A prepoccuparlo è più che altro il fatto che "i funzionari in questo cantone abbiano troppo potere, e la vicenda Argo lo conferma".