POLITICA
Il "marketing politico" di Gobbi, il ricorso di Zali, "dopo le figuracce di LIA, tassa di collegamento e di circolazione": il PLR all'attacco
Gobbi viene ripreso per gli 8 milioni da restituire agli automobilisti, Zali per il ricorso sul fondo pensione, "usa il diritto pro domo sua e con geometria variabile. Ritiene che i Tribunali debbano tutelare la politica incapace di trovare soluzioni adeguate. E come dargli torto?"
BELLINZONA – È l’eterna storia: PLR contro Lega. Se il Movimento di via Monte Boglia ha spesso attaccato quello che chiama “l’ex partitone”, negli ultimi mesi il bersaglio, causa caso Argo, è divenuto il PPD, ma non mancano gli accenni ai liberali. Ed essi non si tirano indietro, parlando a loro volta degli avversari politici su Opinione Liberale.

In questo numero vengono infatti presi di mira entrambi i Consiglieri di Stato leghisti.

Norman Gobbi viene citato in merito alla volontà di restituire 8 milioni agli automobilisti: “c’era da aspettarselo. Il direttore del DI, vistosi crollare addosso il castello di carte sugli aumenti della tassa di circolazione,…, è immediatamente corso ai ripari. Escogitando un’idea legata più al marketing personale che alla ricerca di una vera soluzione, proponendo di restituire agli automobilisti 8 milioni delle tasse pagate in eccesso”. Ricordano come il PLR lo dice da tempo, “bisognava verificare prima e non rincorrere il problema dopo una serie di ricorsi”.

Claudio Zali e il suo ricorso contro i soldi trattenuti per il contributo alla cassa pensione si guadagna invece la prima pagina. “Quando si tratta di emanare una nuova legge, il Ministro Zali non si fa scrupoli… non c’è base legale che tenga. Per riprendersi dei soldi, invece, il buon Zali fa punta e matita, prepara un voluminoso dossier, con tanto di giustificazione giuridiche per farsi restituire le trattenute”.

All’interno viene ripercorsa la strada che ha portato al compromesso. “E in una fase molto delicata del processo che dovrebbe riuscire a trovare una soluzione mediana, cosa inventa il ministro Zali? Una petizione al Tribunale amministrativo, intimamente convinto che i Tribunali debbano tutelare la politica incapace di trovare le soluzioni adeguate”.

Ma non è finita: l’affondo arriva ora. “Come dargli torto visto le figure rimediate con la LIA? E chissà come andrà a finire con la tassa di collegamento e con quella di circolazione? Ma come spiega al suo gruppo parlamentare la preminenza del diritto considerando le forzature decise per il controllo sistematico dei permessi e le prossime decisioni sul primanostrismo? Come è possibile migliorare la credibilità delle istituzioni, se proprio coloro che le rappresentano utilizzano il diritto a geometria variabile e, soprattutto, pro domo sua?”.

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