POLITICA
"Come nell'Ottocento". Il Forum Alternativo contro l'UDC, "fa credere che i responsabili di miseria salaria e precariato sono da ricercare fra chi lavora ma ha passaporto diverso"
Duro comunicato del movimento di sinistra contro Prima i nostri: "il senso dell'iniziativa è sempre stato quello di gettare fumo negli occhi. Serviva per dimenticare che nei settori professionali dove operano i frontalieri le paghe sono inaccettabili. Ma a loro, che detengono il potere economico, va bene così"
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La delusione dell'UDC, "un risultato atteso, una sconfitta onorevole. Che atteggiamento schizofrenico! Prima si dice che Prima i nostri aveva scopi elettorali, ma poi si elogiano i fini dell'iniziativa"

21 FEBBRAIO 2018
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21 FEBBRAIO 2018
BELLINZONA – Il dopo Prima i nostri è una serie di attacchi e repliche tra chi ritiene che il popolo sia stato tradito (democentristi e leghisti) e chi sostiene che semplicemente non si poteva fare. Fra questi ultimi, è particolarmente duro l’attacco del Forum Alternativo, notoriamente di sinistra, che non si risparmia frecciate pesanti all’UDC.

Dicendo, di fatto, quel che hanno sostenuto ieri in aula molti deputati contrari, in un dibattito che, a chi lo ascoltava, è parso quasi sterile, perché ciascuno era fermo sulle sue posizioni e non pareva esserci, come ha detto anche il partito che ha lanciato l’iniziativa, un margine di incontro. In pratica, il Forum Alternativo accusa i democentristi di aver voluto spostare l’attenzione dai veri problemi, tornando ai tempi dell’Ottocento.

“Il senso dell’iniziativa è sempre stato quello di spostare l’attenzione, gettando fumo negli occhi, facendo credere che i responsabili della miseria salariale e del precariato ticinese sono da cercare tra chi lavora ma ha un passaporto diverso. Dividere i lavoratori per far dimenticare altre questioni. Per evitare di parlare dei livelli degli stipendi in Ticino e continuare indisturbati a sabotare i contenuti dei contratti collettivi e le timide proposte di sanzioni verso chi sfrutta le persone", si legge: insomma, alimentare una sorta di guerra fra i poveri, fra frontalieri e residenti.

“Prima i nostri” serve per dimenticare che nei settori professionali dove ora operano essenzialmente frontalieri spesso si applicano paghe inaccettabili per i residenti, retribuzioni che rendono impossibile vivere in Ticino. Applicando in questi settori dei salari minimi decenti li si renderebbe disponibili anche ai lavoratori che risiedono in Ticino”, continua la nota.

“Ma a un certo tipo di padronato conviene mantenere un esercito di riserva di sottopagati da utilizzare per spingere verso il basso i salari di tutti, residenti e frontalieri. Questo l’UDC non lo dirà mai perché i suoi rappresentanti figurano spesso tra chi detiene il potere economico e i margini di profitto. L’UDC sostiene l’idea di una sezione del lavoro presso il Ministero pubblico per combattere i reati dilaganti nel mondo del lavoro? Non una parola. Il marketing in stile “prima i nostri” è utile per nascondere molte vicende", è l’attacco.

Infine, parole di fuoco anche contro i Blocher, i quali “hanno fatto capire come si stava bene quando il padronato poteva decidere da solo le condizioni di lavoro, senza contratti collettivi, senza regole, senza controlli e senza rappresentanti dei lavoratori. Come nell’Ottocento".

(l'immagine è stata allegata al comunicato stampa)

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